A Bologna dal 19 ottobre al 18 febbraio

Per la prima volta in Europa, la mostra "sospesa" dei muralisti messicani

Diego Rivera, Campesino cargando un guajolote, 1944
 

Samantha De Martin

13/09/2017

Bologna - Si sarebbe dovuta inaugurare in Cile nel 1973, ma venne cancellata in seguito al colpo di stato, per essere riproposta solo due anni fa. Dopo oltre 40 anni, quella stessa mostra - definita a suo tempo “Sospesa” dopo che i grandi quadri dei suoi illustri artisti furono imbarcati su un aereo per essere rispediti nei musei messicani da dove provenivano - sarà per la prima volta in Europa e affiderà all'elegante cornice di Palazzo Fava, a Bologna, una collezione unica, dall'alto valore artistico e sociale, considerata patrimonio nazionale messicano.

Exposicion Pendiente racconta all'Italia il muralismo messicano - una delle avanguardie espressive più rilevanti che, come movimento, influenzò artisti di diversi paesi dell'America, dell'Europa e persino del Giappone - attraverso 70 opere degli artisti messicani José Clemente Orozco, Diego Rivera e David Alfaro Siqueiros, figure di spicco della cultura e della politica del loro tempo. Rivera in particolare, oltre che per la tematica sociale delle sue opere, realizzate in gran parte in edifici pubblici, è conosciuto anche per essere stato il marito di Frida Kahlo.

Dal 19 ottobre al 18 febbraio 2018, la “mostra sospesa” organizzata e prodotta da Fondazione Carisbo e Genus Bononiae-Musei nella Città, unitamente al Museo d’Arte Carrillo Gil ed alla società italiana Glocal Project Consulting, accompagna il visitatore in un viaggio attraverso l’eccellenza della pittura muralista messicana, una delle forme d’arte più importanti del XX secolo.

«È una mostra che ha un fascino assolutamente unico - spiega Fabio Roversi Monaco, presidente di Genus Bononiae-Musei nella Città - perché alla sua indubbia bellezza si aggiunge il valore storico legato ad un periodo estremamente critico per tutta l’America Latina. Siamo fieri di poter ospitare questa collezione per la prima volta in Europa grazie alla stretta collaborazione con il Museo Carrillo Gil».

È stato infatti l'accordo siglato tra la direttrice del Museo di Città del Messico, Vania Rojas Solis, il curatore Carlos Palacios e il Presidente di Genus Bononiae, Fabio Alberto Roversi Monaco, a rendere possibile la mostra, le cui opere saranno in Europa e in Italia per la prima volta dopo oltre 40 anni dalla loro “fuga” da Santiago del Cile. Coerenti con il modello nato intorno agli anni Venti del Novecento, incentrato sulla realizzazione di dipinti sui muri di luoghi pubblici molto frequentati, le opere dei “tre grandi” in mostra a Bologna - tra queste Retrato de Carmen T. de Carrillo di Alfaro Siquerios e Campesino cargando un guajolote di Rivera - celebrano un'arte collettiva, “sociale”, rivolta a tutti.



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