Gli appuntamenti in corso e in programma nella capitale
Da Botero ai Futuristi, dieci mostre da non perdere a Roma in autunno
Fernando Botero, Il picnic, 1989, Olio su tela, 175 x 132 cm, Collezione privata
Samantha De Martin
09/10/2024
Fernando Botero – La grande mostra a Palazzo Bonaparte fino al 19 gennaio
Un universo magico ed esuberante avvolge il visitatore di Palazzo Bonaparte in un trionfo di volumi e forme a colori.
Fino al 19 gennaio il mondo di Botero si fa spazio con oltre 120 capolavori che ripercorrono oltre 60 anni di carriera dell’artista colombiano innamorato di Roma e della sua terra. Lina Botero, figlia dell’artista, e Cristina Carrillo de Albornoz, grande esperta della sua opera, hanno cucito un percorso di grande fascino dove la grande maestria dell’artista nelle varie tecniche artistiche, dalla pittura alla scultura al disegno, emerge con grande intensità regalando al visitatore un’esperienza imperdibile.
All’interno del percorso prodotto e organizzato da Arthemisia in collaborazione con la Fernando Botero Foundation e in partnership con la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e Poema, il visitatore apprezzerà inediti eccezionali, esposti per la prima volta al mondo, come la Menina (After Velazquez) e Omaggio a Mantegna, che si riteneva perduto.
Di grande interesse i temi di denuncia presenti in due serie: una dedicata alla violenza in Colombia e l’altra alle torture perpetrate ad Abu Ghraib, in Iraq.
Il tempo del Futurismo – Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea dal 3 dicembre al 28 febbraio
Finalmente la data c’è. Aprirà al pubblico il 3 dicembre, a 80 anni dalla morte di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta nel 1944, l’attesa mostra intitolata Il tempo del Futurismo, sostenuta e promossa dal Ministero della Cultura e a cura di Gabriele Simongini. Ad accoglierla sarà la GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, che porterà all’attenzione del pubblico “il coraggio, l’audacia, la ribellione, l’amor del pericolo” di quei pittori visionari che hanno esaltato “il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa” auspicando per la magnificenza del mondo una bellezza nuova. Attraverso circa 350 opere tra quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, oltre a un centinaio fra libri e manifesti, un idrovolante, automobili, motociclette e strumenti scientifici d’epoca, la mostra si concentra sul rapporto tra arte e scienza/tecnologia, illustrando quel “completo rinnovamento, della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche” posto alla base della nascita del Futurismo. Per questo illustra i concetti di velocità, spazio, distanza, sensibilità percettiva evidenti nei capolavori del Futurismo, contestualizzandoli nella società dell’epoca, rivoluzionata dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Tra le opere in arrivo a Roma la bellissima Lampada ad Arco di Balla in prestito dal MoMA, la Maserati di Tazio Nuvolari, il famoso idrovolante Macchi - Castoldi MC 72, il velivolo che tra il 1934 e il 1939 fu il detentore del record mondiale di velocità.
Antonio Ligabue – I misteri di una mente, Allestimento
Antonio Ligabue – I misteri di una mente al Museo Storico della Fanteria fino al 12 gennaio
Fino al 12 gennaio il Museo Storico della Fanteria di Roma ospita la mostra Antonio Ligabue – I misteri di una mente, prodotta da Navigare Srl con il patrocinio di Regione Lazio e di Città di Roma. La mostra, a cura di Micol Di Veroli, Dominique Lora e Vittoria Mainoldi, è un interessante itinerario di 73 opere datate tra la fine degli anni Venti e i primi anni Sessanta del Novecento, provenienti da tre collezioni private di Reggio Emilia, Parma e Roma. Di grande impatto sono le 31 sculture in bronzo che ritraggono animali, tra i quali cani, caprioli, capre, cerbiatti, babbuini, leoni e pantere, alle quali si affiancano 18 dipinti a olio dai colori pieni, vivaci, e dallo stile inconfondibile, tre disegni e 21 puntesecche, distribuite in un percorso cronologico in cinque sezioni.
Da non perdere il celebre autoritratto del 1957.
Miró - Il costruttore di sogni - al Museo Storico della Fanteria fino al 23 febbraio
Restiamo al Museo Storico della Fanteria a Roma dove fino al 23 febbraio la mostra Miró - Il costruttore di sogni ci guida tra i linguaggi rivoluzionari e le sperimentazioni che prendono forma nelle 140 opere rappresentative realizzate durante i 60 anni della sua lunga esistenza. Prodotta da Navigare srl e curata da Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo, la mostra espone numerose litografie curate da stampatori e incisori come Fernand Mourlot, oltre a ceramiche dipinte a mano e tavole litografiche. Non mancano i bozzetti per la messa in scena di L’Uccello Luce (1981) di Silvano Bussotti, realizzati in occasione della Biennale di Venezia.
Miró - Il costruttore di sogni, Allestimento
Penelope - Al Parco archeologico del Colosseo fino al 12 gennaio
Il mito di Penelope abita gli spazi delle Uccelliere farnesiane e del Tempio di Romolo, presso il Parco archeologico del Colosseo, dove, fino al 12 gennaio, oltre cinquanta opere ripercorrono la fortuna di una delle figure più belle dei poemi omerici, esaminata attraverso la lente della tradizione letteraria e quella legata alla rappresentazione visiva. A cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, con l’organizzazione di Electa, Penelope è la prima mostra dedicata al personaggio omerico.
Come prova in mostra la lastra “Campana” del Museo Nazionale Romano, la sposa di Ulisse è spesso raffigurata seduta con le gambe accavallate, il mento appoggiato a una mano. Gesti che la rendono remota, malinconica, ma anche potenzialmente sfuggente.
Ma la figura di Penelope è anche caratterizzata dall’aidós (che in greco allude al pudore, alla modestia), elemento caratteriale che dal punto di vista iconografico si manifesta nel velo, come mostra l’acquaforte settecentesca incisa da Tommaso Piroli dai disegni di John Flaxman.
Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di frate Francesco a Palazzo Braschi fino al 6 gennaio
La più antica copia del Cantico delle Creature di san Francesco, considerato tra i primi scritti poetici in volgare italiano, è in mostra a Roma a 800 anni dalla sua stesura. Accanto a questo, 93 opere rare del Fondo antico della Biblioteca Comunale di Assisi conservate presso il Sacro Convento si svelano nella mostra Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco in corso fino al 6 gennaio al Museo di Roma a Palazzo Braschi. Il percorso è un inedito viaggio nell’universo culturale e scientifico francescano che, grazie ai rari e preziosi manoscritti medievali e agli antichi testi a stampa esposti, permette al visitatore di varcare la soglia del Medioevo fino all’età moderna. Il visitatore fruga così nel sapere dell'Ordine, tra le letture, le annotazioni, nella ricca biblioteca, tra riflessione teologica e sapere scientifico. Il patrimonio librario esposto svela aspetti inediti della cultura dell’Ordine, come l’attenzione all’universo e l’apertura al mondo.
Laudato sie lo stupore riconoscente di fronte al Creato - Cantico di Frate Sole XIII secolo
Alighiero e Boetti. Raddoppiare dimezzando - All’Accademia di San Luca dal 30 ottobre al 15 febbraio
A trent’anni dalla scomparsa di Alighiero Boetti, nel Salone d’Onore, nella Sala bianca e nel porticato borrominiano di Palazzo Carpegna, sede dell’Accademia Nazionale di San Luca, verrà esposto un nucleo selezionato di opere dell’artista tra i più visionari e influenti del XX secolo. L'intero percorso ruota intorno ai temi del doppio e della proliferazione dall’uno al molteplice, propri della sua ricerca. Tra le opere esposte De bouche à oreille, un “lavoro postale” presentato poche volte, di dimensioni colossali, creato nel 1992-93, appena un anno prima della sua scomparsa, una sorta di summa che in qualche modo “rimette al mondo” i passaggi più alti della sua ricerca. Nel porticato di Borromini ad accogliere visitatore sarà il bronzo Autoritratto (1993), un’opera che ben esemplifica il processo di trasmutazione della materia in spirito, pensiero, immaginazione. Realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la mostra Alighiero e Boetti. Raddoppiare dimezzando sarà curata da Marco Tirelli e concepita insieme a Caterina Boetti, presidente della Fondazione Alighiero e Boetti.
Roma pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XVIII secolo - A Palazzo Braschi dal 25 ottobre al 23 marzo
Dal XVI al XIX secolo sono tante le artiste donne che hanno fatto di Roma un luogo di studio e di lavoro, eppure relegate in una sorta di “silenzio” storiografico. Dal 25 ottobre al 23 marzo la mostra Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XVIII secolo, ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e curata da Ilaria Miarelli Mariani e Raffaella Morselli con la collaborazione di Ilaria Arcangeli, renderà loro omaggio. Oltre alle artiste presenti nelle collezioni capitoline, come Caterina Ginnasi, Maria Felice Tibaldi Subleyras, Angelika Kaufmann, Laura Piranesi, Marianna Candidi Dionigi, Louise Seidler ed Emma Gaggiotti Richards, avremo modo di ammirare una selezione significativa di altre importanti colleghe attive in città come Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi, Maddalena Corvina, Giovanna Garzoni. Queste protagoniste “parleranno” attraverso circa 130 opere che descriveranno il loro progressivo inserimento nel mercato internazionale oltre al faticoso accesso alla formazione e alle più importanti istituzioni della città, come l’Accademia di San Luca e l’Accademia dei Virtuosi al Pantheon.
Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino. Capolavori della Pinacoteca di Ancona - Ai Musei capitolini dal 23 ottobre al 16 febbraio
Dal 23 ottobre al 16 febbraio Palazzo dei Conservatori, sede dei Musei Capitolini, accoglie una selezione di grandi opere provenienti dalla Pinacoteca Civica ‘Francesco Podesti’ di Ancona. Ad attestare l’importanza della stagione artistica adriatica tra Cinquecento e Seicento vi saranno alcuni capolavori di Tiziano, Guercino, Lorenzo Lotto, Carlo Crivelli, Olivuccio Ciccarello.
Virginia Barlocci Mariani, Fanciulla che offre fiori in abito pompeiano, 1884
Pietro Ruffo L’ultimo meraviglioso minuto - A Palazzo delle Esposizioni dal 29 ottobre al 16 febbraio
Pietro Ruffo si interroga sull’impatto dell’uomo sulla terra, esplorando la legittimità del termine Antropocene e condensando nelle opere esposte la storia del nostro pianeta e della conoscenza. Accadrà dal 29 ottobre al 16 febbraio nella grande sala del piano nobile di Palazzo Esposizioni e nelle tre sale adiacenti. Le Monde Avant la Création de l’Homme, un lavoro lungo 21 metri, introdurrà gli ospiti nell’installazione immersiva L’ultimo meraviglioso minuto, nell’atmosfera di una foresta primordiale.
Al suo interno si potrà camminare tra le testimonianze di una storia antica offerte dalle opere circolari intitolate De Hortus.
Il percorso espositivo proseguirà alla scoperta delle prime tracce umane riproposte attraverso cinque grandi quadri della serie Antropocene Preistoria. I visitatori potranno quindi coscienza del tempo, immergendosi nella video installazione realizzata in collaborazione con Noruwei Il Giardino planetario in cui la preistoria, il presente e il futuro sono raccordati in un unico orizzonte stratificato. A chiudere il percorso sarà una riflessione su Roma, esplorata nelle sue varie fasi storiche e geologiche.
Un universo magico ed esuberante avvolge il visitatore di Palazzo Bonaparte in un trionfo di volumi e forme a colori.
Fino al 19 gennaio il mondo di Botero si fa spazio con oltre 120 capolavori che ripercorrono oltre 60 anni di carriera dell’artista colombiano innamorato di Roma e della sua terra. Lina Botero, figlia dell’artista, e Cristina Carrillo de Albornoz, grande esperta della sua opera, hanno cucito un percorso di grande fascino dove la grande maestria dell’artista nelle varie tecniche artistiche, dalla pittura alla scultura al disegno, emerge con grande intensità regalando al visitatore un’esperienza imperdibile.
All’interno del percorso prodotto e organizzato da Arthemisia in collaborazione con la Fernando Botero Foundation e in partnership con la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e Poema, il visitatore apprezzerà inediti eccezionali, esposti per la prima volta al mondo, come la Menina (After Velazquez) e Omaggio a Mantegna, che si riteneva perduto.
Di grande interesse i temi di denuncia presenti in due serie: una dedicata alla violenza in Colombia e l’altra alle torture perpetrate ad Abu Ghraib, in Iraq.
Il tempo del Futurismo – Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea dal 3 dicembre al 28 febbraio
Finalmente la data c’è. Aprirà al pubblico il 3 dicembre, a 80 anni dalla morte di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta nel 1944, l’attesa mostra intitolata Il tempo del Futurismo, sostenuta e promossa dal Ministero della Cultura e a cura di Gabriele Simongini. Ad accoglierla sarà la GNAM – Galleria Nazionale d’Arte Moderna, che porterà all’attenzione del pubblico “il coraggio, l’audacia, la ribellione, l’amor del pericolo” di quei pittori visionari che hanno esaltato “il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa” auspicando per la magnificenza del mondo una bellezza nuova. Attraverso circa 350 opere tra quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, oltre a un centinaio fra libri e manifesti, un idrovolante, automobili, motociclette e strumenti scientifici d’epoca, la mostra si concentra sul rapporto tra arte e scienza/tecnologia, illustrando quel “completo rinnovamento, della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche” posto alla base della nascita del Futurismo. Per questo illustra i concetti di velocità, spazio, distanza, sensibilità percettiva evidenti nei capolavori del Futurismo, contestualizzandoli nella società dell’epoca, rivoluzionata dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Tra le opere in arrivo a Roma la bellissima Lampada ad Arco di Balla in prestito dal MoMA, la Maserati di Tazio Nuvolari, il famoso idrovolante Macchi - Castoldi MC 72, il velivolo che tra il 1934 e il 1939 fu il detentore del record mondiale di velocità.
Antonio Ligabue – I misteri di una mente, Allestimento
Antonio Ligabue – I misteri di una mente al Museo Storico della Fanteria fino al 12 gennaio
Fino al 12 gennaio il Museo Storico della Fanteria di Roma ospita la mostra Antonio Ligabue – I misteri di una mente, prodotta da Navigare Srl con il patrocinio di Regione Lazio e di Città di Roma. La mostra, a cura di Micol Di Veroli, Dominique Lora e Vittoria Mainoldi, è un interessante itinerario di 73 opere datate tra la fine degli anni Venti e i primi anni Sessanta del Novecento, provenienti da tre collezioni private di Reggio Emilia, Parma e Roma. Di grande impatto sono le 31 sculture in bronzo che ritraggono animali, tra i quali cani, caprioli, capre, cerbiatti, babbuini, leoni e pantere, alle quali si affiancano 18 dipinti a olio dai colori pieni, vivaci, e dallo stile inconfondibile, tre disegni e 21 puntesecche, distribuite in un percorso cronologico in cinque sezioni.
Da non perdere il celebre autoritratto del 1957.
Miró - Il costruttore di sogni - al Museo Storico della Fanteria fino al 23 febbraio
Restiamo al Museo Storico della Fanteria a Roma dove fino al 23 febbraio la mostra Miró - Il costruttore di sogni ci guida tra i linguaggi rivoluzionari e le sperimentazioni che prendono forma nelle 140 opere rappresentative realizzate durante i 60 anni della sua lunga esistenza. Prodotta da Navigare srl e curata da Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo, la mostra espone numerose litografie curate da stampatori e incisori come Fernand Mourlot, oltre a ceramiche dipinte a mano e tavole litografiche. Non mancano i bozzetti per la messa in scena di L’Uccello Luce (1981) di Silvano Bussotti, realizzati in occasione della Biennale di Venezia.
Miró - Il costruttore di sogni, Allestimento
Penelope - Al Parco archeologico del Colosseo fino al 12 gennaio
Il mito di Penelope abita gli spazi delle Uccelliere farnesiane e del Tempio di Romolo, presso il Parco archeologico del Colosseo, dove, fino al 12 gennaio, oltre cinquanta opere ripercorrono la fortuna di una delle figure più belle dei poemi omerici, esaminata attraverso la lente della tradizione letteraria e quella legata alla rappresentazione visiva. A cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, con l’organizzazione di Electa, Penelope è la prima mostra dedicata al personaggio omerico.
Come prova in mostra la lastra “Campana” del Museo Nazionale Romano, la sposa di Ulisse è spesso raffigurata seduta con le gambe accavallate, il mento appoggiato a una mano. Gesti che la rendono remota, malinconica, ma anche potenzialmente sfuggente.
Ma la figura di Penelope è anche caratterizzata dall’aidós (che in greco allude al pudore, alla modestia), elemento caratteriale che dal punto di vista iconografico si manifesta nel velo, come mostra l’acquaforte settecentesca incisa da Tommaso Piroli dai disegni di John Flaxman.
Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di frate Francesco a Palazzo Braschi fino al 6 gennaio
La più antica copia del Cantico delle Creature di san Francesco, considerato tra i primi scritti poetici in volgare italiano, è in mostra a Roma a 800 anni dalla sua stesura. Accanto a questo, 93 opere rare del Fondo antico della Biblioteca Comunale di Assisi conservate presso il Sacro Convento si svelano nella mostra Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco in corso fino al 6 gennaio al Museo di Roma a Palazzo Braschi. Il percorso è un inedito viaggio nell’universo culturale e scientifico francescano che, grazie ai rari e preziosi manoscritti medievali e agli antichi testi a stampa esposti, permette al visitatore di varcare la soglia del Medioevo fino all’età moderna. Il visitatore fruga così nel sapere dell'Ordine, tra le letture, le annotazioni, nella ricca biblioteca, tra riflessione teologica e sapere scientifico. Il patrimonio librario esposto svela aspetti inediti della cultura dell’Ordine, come l’attenzione all’universo e l’apertura al mondo.
Laudato sie lo stupore riconoscente di fronte al Creato - Cantico di Frate Sole XIII secolo
Alighiero e Boetti. Raddoppiare dimezzando - All’Accademia di San Luca dal 30 ottobre al 15 febbraio
A trent’anni dalla scomparsa di Alighiero Boetti, nel Salone d’Onore, nella Sala bianca e nel porticato borrominiano di Palazzo Carpegna, sede dell’Accademia Nazionale di San Luca, verrà esposto un nucleo selezionato di opere dell’artista tra i più visionari e influenti del XX secolo. L'intero percorso ruota intorno ai temi del doppio e della proliferazione dall’uno al molteplice, propri della sua ricerca. Tra le opere esposte De bouche à oreille, un “lavoro postale” presentato poche volte, di dimensioni colossali, creato nel 1992-93, appena un anno prima della sua scomparsa, una sorta di summa che in qualche modo “rimette al mondo” i passaggi più alti della sua ricerca. Nel porticato di Borromini ad accogliere visitatore sarà il bronzo Autoritratto (1993), un’opera che ben esemplifica il processo di trasmutazione della materia in spirito, pensiero, immaginazione. Realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la mostra Alighiero e Boetti. Raddoppiare dimezzando sarà curata da Marco Tirelli e concepita insieme a Caterina Boetti, presidente della Fondazione Alighiero e Boetti.
Roma pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XVIII secolo - A Palazzo Braschi dal 25 ottobre al 23 marzo
Dal XVI al XIX secolo sono tante le artiste donne che hanno fatto di Roma un luogo di studio e di lavoro, eppure relegate in una sorta di “silenzio” storiografico. Dal 25 ottobre al 23 marzo la mostra Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XVIII secolo, ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e curata da Ilaria Miarelli Mariani e Raffaella Morselli con la collaborazione di Ilaria Arcangeli, renderà loro omaggio. Oltre alle artiste presenti nelle collezioni capitoline, come Caterina Ginnasi, Maria Felice Tibaldi Subleyras, Angelika Kaufmann, Laura Piranesi, Marianna Candidi Dionigi, Louise Seidler ed Emma Gaggiotti Richards, avremo modo di ammirare una selezione significativa di altre importanti colleghe attive in città come Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi, Maddalena Corvina, Giovanna Garzoni. Queste protagoniste “parleranno” attraverso circa 130 opere che descriveranno il loro progressivo inserimento nel mercato internazionale oltre al faticoso accesso alla formazione e alle più importanti istituzioni della città, come l’Accademia di San Luca e l’Accademia dei Virtuosi al Pantheon.
Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino. Capolavori della Pinacoteca di Ancona - Ai Musei capitolini dal 23 ottobre al 16 febbraio
Dal 23 ottobre al 16 febbraio Palazzo dei Conservatori, sede dei Musei Capitolini, accoglie una selezione di grandi opere provenienti dalla Pinacoteca Civica ‘Francesco Podesti’ di Ancona. Ad attestare l’importanza della stagione artistica adriatica tra Cinquecento e Seicento vi saranno alcuni capolavori di Tiziano, Guercino, Lorenzo Lotto, Carlo Crivelli, Olivuccio Ciccarello.
Virginia Barlocci Mariani, Fanciulla che offre fiori in abito pompeiano, 1884
Pietro Ruffo L’ultimo meraviglioso minuto - A Palazzo delle Esposizioni dal 29 ottobre al 16 febbraio
Pietro Ruffo si interroga sull’impatto dell’uomo sulla terra, esplorando la legittimità del termine Antropocene e condensando nelle opere esposte la storia del nostro pianeta e della conoscenza. Accadrà dal 29 ottobre al 16 febbraio nella grande sala del piano nobile di Palazzo Esposizioni e nelle tre sale adiacenti. Le Monde Avant la Création de l’Homme, un lavoro lungo 21 metri, introdurrà gli ospiti nell’installazione immersiva L’ultimo meraviglioso minuto, nell’atmosfera di una foresta primordiale.
Al suo interno si potrà camminare tra le testimonianze di una storia antica offerte dalle opere circolari intitolate De Hortus.
Il percorso espositivo proseguirà alla scoperta delle prime tracce umane riproposte attraverso cinque grandi quadri della serie Antropocene Preistoria. I visitatori potranno quindi coscienza del tempo, immergendosi nella video installazione realizzata in collaborazione con Noruwei Il Giardino planetario in cui la preistoria, il presente e il futuro sono raccordati in un unico orizzonte stratificato. A chiudere il percorso sarà una riflessione su Roma, esplorata nelle sue varie fasi storiche e geologiche.
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