Rivive in Veneto la Parigi dell'Ottocento

Galleria Vittoria Colonna | Giuseppe De Nittis, Fliration, Hyde Park (Accanto alla pista), 1874, Olio su tela, cm. 33x43, Napoli
 

11/04/2013

Padova - Giuseppe De Nittis visse meno di quarant'anni: dal 1846, quando nacque in quel di Barletta, fino a quel 1884, che segnò la sua morte, a Saint-Germain-en-Laye, vicino Parigi. Eppure ha lasciato un numero straordinario di opere, conservate in musei italiani e francesie in prestigiose raccolte private. Fino al prossimo 26 maggio 120 di questi capolavori sono ospitati a Padova, presso Palazzo Zabarella, per la più importante mostra mai realizzata su quello che viene considerato il rappresentante italiano dell'Impressionismo ed uno dei più importanti esponenti dell'Ottocento europeo.

L'esposizione comprende infatti anche alcune opere ignote alla critica o assenti dall’Italia da molto tempo, come quelle che appartengono al ciclo delle vedute londinesi.

Per quanto riguarda le provenienze, nella lista figurano il Petit Palais di Parigi, il Musée Carnavalet di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Reims, e, tra i musei italiani, la Pinacoteca De Nittis di Barletta, ospitata nella casa natale dell'artista,  la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze, il Museo di Capodimonte di Napoli, il Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna di Trieste e la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia. 

E per rimanere in tema, nello stesso periodo, fino al 23 giugno, è ospitata a Palazzo Roverella, a Rovigo, una mostra (Il successo italiano a Parigi negli anni dell'Impressionismo: la Maison Goupil) che raggruppa nuovamente insieme, per la prima volta, le opere degli artisti italiani che nella seconda metà dell’Ottocento lavorarono per Galleria Goupil di Parigi,  famosa per aver accolto una vera e propria scuola di pittori di diversa provenienza e formazione,  De Nittis compreso, e per aver saputo diffondere i loro lavori (raffinate rappresentazioni di vita quotidiana ambientate in eleganti interni o nel verde dei giardini) riproducendoli con diverse tecniche, rendendoli popolari e richiestissimi, fino a condizionare il gusto dell'epoca.

Nicoletta Speltra