Dal 23 giugno al Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona

Luca da Cortona "torna" a casa: una grande mostra per celebrare i 500 anni dalla morte

Luca Signorelli, Annunciazione, 1491 Olio su tavola, Volterra, Pinacoteca Civica
 

Samantha De Martin

10/03/2023

Arezzo - Un uomo “d’ingegno e spirito pelegrino”. Con queste parole il pittore e poeta Giovanni Santi esaltava il carattere eccentrico, l’intelletto vivace, il potere d‘immaginazione e l’invenzione visiva del cortonese Luca d'Egidio di Ventura, alias Luca Signorelli.
A 500 anni dalla morte del maestro che abbellì il suo tempo di tondi, sacre famiglie e madonne, depositando il suo tocco in diversi capolavori, dalle scene della Cappella Sistina allo straordinario ciclo di affreschi nella Cappella di San Brizio, nel Duomo di Orvieto, le parole di Giorgio Vasari a proposito del pittore, tra i maggiori interpreti della pittura rinascimentale, fungono da spartito a un anno di grandi celebrazioni. 
Signorelli torna protagonista nella sua città natale con una serie di itinerari tematici e con una raffinata mostra che ne ripercorre la parabola pittorica.


 Luca Signorelli, Vergine col Bambino, 1492-96 circa, Olio su tavola, Montepulciano, Chiesa di Santa Lucia

“Luca è quella persona, che col fondamento del disegno, e delli ignudi particolarmente, e con la grazia della invenzione e disposizione delle istorie, aperse alla maggior parte degli artefici la via all’ultima perfezzione dell’arte” scriveva il biografo aretino a proposito del pittore destinato a diventare un faro per i più grandi del Rinascimento. Eppure la fama di questa figura descritta da Vasari come un “uomo brillante, piacevole, estroverso, pieno di amici e amante del vestir bene e della vita agiata”, fondamentale nel tracciare la strada che sarà seguita da Raffaello e Michelangelo, fu in seguito oscurata.
All’allievo di Piero della Francesca che arrivò a superare la lezione del maestro assimilandola e rielaborandola in qualcosa di nuovo, il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona dedica la mostra Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia. Dal 23 giugno all’8 ottobre il percorso a cura di Tom Henry, promosso dal Comune di Cortona e dall’Accademia Etrusca di Cortona, sotto l’egida del Comitato Nazionale per le celebrazioni istituito dal MIC, si concentrerà sulla produzione pittorica dell'artista, con l’obiettivo di ripercorrerne la carriera, esaltando la forza del suo colorismo, la portata e l’originalità della sue invenzioni, la potenza narrativa delle opere e la capacità di andare oltre i suoi contemporanei.


Luca Signorelli, Vergine con il Bambino circondata da Santi (Tondo Signorelli), 1510-1515, Tempera su tavola, Cortona, MAEC - Museo dell'Accademia Etrusca e della città di Cortona


Nella sua Cortona - città alla quale Signorelli fu sempre legato, assumendo anche incarichi pubblici nonostante i viaggi e la ripetuta lontananza - saranno riunite dopo settant’anni una trentina di opere dell’artista provenienti da prestigiosi musei italiani ed esteri, compresi importanti prestiti da collezioni private e oltreoceano. I capolavori che raggiungeranno il centro toscano dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, dal Museo Nazionale Capodimonte di Napoli, dalla Fondation Jacquemart-André di Parigi dialogheranno con i prestiti dalla National Gallery of Irland di Dublino, dall’High Museum of Art di Atlanta, rappresentativi di ogni decennio di attività di Signorelli.
L'esposizione presenterà anche una delle primissime opere ancora sotto l’influenza e il magistero di Piero della Francesca, proveniente da una collezione privata di New York.


 Luca Signorelli, Comunione degli Apostoli, 1512, Olio su tavola, Cortona, Museo Diocesano

L’atteso appuntamento sarà anche un’occasione per celebrare e consacrare definitivamente Luca da Cortona tra i grandi artisti del tempo, alla luce anche degli studi degli ultimi anni. Sono diverse infatti le novità presentate al pubblico, come la ricomposizione della straordinaria Pala di Matelica, realizzata nel 1504-1505 per la chiesa di Sant’Agostino a Matelica, smembrata e dispersa per il mondo a metà del XVIII secolo. I visitatori apprezzeranno poi due preziosi pannelli con la Nascita e Il miracolo di San Nicola ( 1508 – 1510 c.), per la prima volta di ritorno in Italia dagli Stati Uniti, e ancora il ricongiungimento, mai riuscito in epoca moderna, della tavola centrale del Polittico della chiesa di Santa Lucia a Montepulciano - raffigurante la Madonna e il Bambino in trono - con la relativa predella, composta da tre pannelli in prestito dagli Uffizi di Firenze, e in cui Signorelli mostra tutta la sua vena narrativa.

Ad accompagnare la mostra sarà un denso programma di eventi - tra conferenze, lectio, concerti - legati a Signorelli e al contesto storico e culturale nel quale visse e operò, in un Italia centrale animata dai fermenti del passaggio tra XV e XVI secolo.

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