Dal 17 al 23 luglio sul piccolo schermo

Da Giacomo Balla a Ligabue, la settimana in tv

Giacomo Balla, Le quattro stagioni: Estate, 1940, Olio su tavola e rete, 80.3 x 111 cm
 

Samantha De Martin

17/07/2023

La parabola artistica di Giacomo Balla - “torinese, altezza 1.60, peso 67 chili, carnagione rosea, occhi cilestri, barba ramata, capelli castagni, temperamento non si sa mai, mangia e veste a modo suo” - è solcata da macchie indelebili che ne hanno a lungo oscurato la vicenda umana e artistica.
Il genio futurista, faro della più potente avanguardia del primo Novecento, fu infatti al centro di alcune vicende storiche che lo resero a lungo vittima di un marchio di infamia. Per saperne di più basta seguire su Sky Arte il documentario Balla. Il signore della luce, una produzione ARTE.it Originals realizzata con la collaborazione di Rai Cultura, per la regia di Franco Rado, scritto da Eleonora Zamparutti e Piero Muscarà, con la fotografia di Angelo Cricchi.
Un salto nel tempo di quasi 300 anni guiderà il pubblico nella bottega di Guercino, protagonista della serie “I grandi maestri”.
Questo e molto altro nella settimana appena cominciata.

Su Sky Arte Giacomo Balla e Guercino
La settimana in tv dedicata alla bellezza ha inizio su Sky Arte. Oggi, lunedì 17 luglio, alle 12.50, il secondo episodio dei “Grandi Maestri”, la serie che racconta la vita dei nomi illustri dell'arte italiana attraverso i loro capolavori, apre le porte della bottega di Guercino. Grazie a incredibili contrasti pittorici fra luci e ombre, l’artista di Cento realizzò le sue opere con grandissima disinvoltura, evocando un’atmosfera quasi magica.
All’interno dell’episodio Daniele Benati, professore ordinario presso l'università di Bologna, e Barbara Ghelfi, dottoressa in storia dell’arte, descrivono uno dei maggiori artisti del Seicento, dagli studi da autodidatta ai fulminanti esordi fino all’ultima fase della sua carriera, più classicheggiante.
Tra i capolavori sotto la lente San Rocco gettato in prigione (1618), nell’Oratorio di San Rocco a Bologna, La vestizione di San Guglielmo (1620) e ancora la decorazione della cupola nel Duomo di Piacenza.


Vincent van Gogh, Autoritratto con cappello di feltro grigio, 1887 | Courtesy of Munchmuseet, Oslo

Martedì 18 luglio alle 22.50 sarà Giacomo Balla a illuminare l’agenda di Sky Arte. L’assassinio del re Umberto I, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l’ingresso dell’Italia nel conflitto e il mito della “vittoria mutilata”, il partito fascista di Benito Mussolini, la Marcia su Roma del 28 ottobre 1922 sono solo alcune delle vicende che fanno da trama al racconto di questa figura complessa, a tratti segreta, dalla creatività poliedrica, a lungo vittima di un marchio di infamia, sebbene oggi nuovi studi gli restituiscano il ruolo che merita nel panorama internazionale dell’arte.
Balla. Il signore della luce, una produzione ARTE.it Originals realizzata con la collaborazione di Rai Cultura, per la regia di Franco Rado, scritta da Eleonora Zamparutti e Piero Muscarà, con la fotografia di Angelo Cricchi guida il pubblico attraverso un’originale indagine sul genio futurista. A offrire il loro contributo, facendoci entrare nel cuore delle vicende storiche che hanno animato il contesto in cui l'artista visse, sono storici dell'arte e della fotografia, direttori di musei, artisti e studiosi di Balla. Senza muoversi dal divano il pubblico visiterà le più importanti collezioni al mondo, volando dalla Galleria di Arte Moderna di Roma al MoMA di New York fino alla Allbright-Knox Art Gallery di Buffalo negli Stati Uniti.


Frame da BALLA. Il signore della luce, Il docufilm di 52' prodotto da ARTE.it Originals e realizzato con la collaborazione di Rai Cultura, Regia di Franco Rado, Autori Eleonora Zamparutti e Piero Muscarà | © ARTE.it 2021

Vale la pena di guardare il documentario anche solo per non perdere le piccole incursioni tra i dipinti murali - recentemente tornati alla luce - che lo stesso artista aveva realizzato per il Bal Tik-Tak, il cabaret che animava le notti romane all’inizio degli anni Venti, e ancora tra gli ambienti di Casa Balla, in Via Oslavia, a Roma, l’eclettica abitazione-studio interamente decorata dall’artista, dove Balla viveva insieme alla moglie Elisa e alle due figlie, Luce ed Elica.

Restiamo nella pittura della luce. Giovedì 20 luglio alle 21.15 il terzo episodio di Masterpiece - L'arte svelata conduce in prima visione tra i segreti di Van Gogh nascosti dietro all’ Autoritratto con cappello di feltro grigio realizzato da Vincent nel 1887.

Su Art Night va in scena la fotografia
Può una fotografia cogliere l’essenza del momento e regalare un po’ di verità? La risposta è contenuta nel documentario A un certo momento. Scatti e vita di Uliano Lucas di Giuseppe Sansonna, scritto con Giovanna Corsetti e prodotto da Rai Cultura, in onda lunedì 17 luglio alle 19.20 su Rai 5.
“A un certo momento” è l’intercalare ricorrente del fotoreporter Lucas, testimone oculare di tante stagioni della storia italiana. Suona come l’apertura di una vita che ne contiene molte altre, ma potrebbe anche essere una definizione di fotografia. All’inizio degli anni Novanta, quando esplode la Guerra dei Balcani, Lucas parte per Sarajevo con l’obiettivo di riunire immagini diverse dal bagno di sangue e macerie che sta inondando i media europei. Inizia allora a radicarsi un’estetica insistita del macabro spettacolare, densa di emozioni forti, ma effimere, che non aiutano a capire il contesto. E finiscono per assuefare l’opinione pubblica, non mettere in gioco chi guarda, lasciandolo spettatore.


Elio Germano interpreta Antonio Ligabue nel film Volevo nascondermi diretto da Giorgio Dritti | Foto: © Chico De Luigi

Antonio Ligabue si racconta su Rai 3
Il 21 luglio alle 22, su Rai 3, il racconto della vita di Antonio Ligabue è il fulcro del film Volevo nascondermi di Giorgio Diritti con Oliver Ewy, Leonardo Carrozzo, Pietro Traldi e uno straordinario Elio Germano a vestire i panni del pittore naif e immaginifico che dipingeva tigri, gorilla, leoni e giaguari vivendo nei pioppeti sconfinati delle golene del Po. Eppure questa vita di durezze risuona al tempo stesso come una fiaba. Il pubblico da casa guarderà con trasporto alla storia di Toni, un bambino solo che, grazie all'incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati, vedrà nella pittura una forma di riscatto per esprimersi e per trovare il proprio posto nel mondo.