Tra città e museo, un itinerario nel segno dei contrasti

Tony Cragg a Roma, dalle piazze del centro alle Terme di Diocleziano

Tony Cragg. Opere in piazza. Photo Monkeys Video Lab
 

Francesca Grego

28/11/2024

Roma - La scultura contemporanea di Tony Cragg invade il cuore antico di Roma: fino al prossimo 31 gennaio tre opere del celebre artista britannico cambieranno il volto di due frequentate piazze della Capitale. Dalla mostra Infinite forme e bellissime, che vede Cragg protagonista alle Terme di Diocleziano fino ai primi di maggio, l’arte sconfina nel tessuto urbano per dialogare con le architetture storiche della Città Eterna. Una riflessione sul dinamismo del pensiero e sul rapporto tra scultura contemporanea e spazio pubblico che si nutre di contrasti: da un lato le linee rigorose e la solidità di palazzi e monumenti, dall’altro le forme biomorfe e sinuose delle opere ospiti. 

Teatri dell’intervento sono Piazza San Silvestro, con le sculture Versus e Runner, e Piazza San Lorenzo in Lucina, dove trova posto Stuck. “L’iniziativa “vuole essere non solo un omaggio alla creatività contemporanea, ma anche un invito a riflettere sulla capacità dell’arte di reinventare e rivitalizzare gli spazi urbani”, spiega l’Assessore alla Cultura, Politiche Educative e Giovanili e Sport Giulia Ghia: “Piazza San Silvestro e Piazza San Lorenzo in Lucina, tra i luoghi più suggestivi di Roma, si trasformano in una galleria a cielo aperto accessibile gratuitamente, che consente al pubblico di avvicinarsi all’arte e di scoprire gli spazi comuni con prospettive nuove. Dopo il grande successo delle sculture monumentali di Fernando Botero, la volontà è quella di proseguire nell’ibridare gli spazi con la contemporaneità”. 

“Le sculture di Tony Cragg negli spazi pubblici di Roma - prosegue Ghia - rappresentano una straordinaria fusione tra arte contemporanea e contesto urbano storico, offrendo un'esperienza estetica che sfida le aspettative tradizionali e acquista nuovi significati grazie al dialogo tra il passato classico e il presente contemporaneo, creando una tensione visiva che arricchisce l’esperienza del pubblico”. 

Per chi sarà incuriosito dalle opere allestite per le strade dello shopping natalizio, il percorso potrà proseguire al Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano con diciotto sculture di grande e medio formato realizzate da Cragg negli ultimi due decenni: creazioni in bronzo, legno, travertino, fibra di vetro e acciaio dalle forme seducenti, perturbanti, misteriose, che rinviano ai regni minerale e vegetale, alla geologia e alla biologia, evocando le onde del mare, le geometrie delle piante o le curve di una conchiglia, e che qui, nelle monumentali aule delle terme più estese del mondo romano, si esprimono in uno stimolante faccia a faccia con la storia. 

Tra i più influenti scultori contemporanei, Tony Cragg è da sempre impegnato a esplorare le possibilità del disegno e della scultura, in un confronto inarrestabile con la natura, con i suoi processi creativi e le sue strutture evolutive. Infinite forme e bellissime, l’espressione di Charles Darwin che dà il titolo alla mostra, evoca l’inarrestabile entusiasmo dell’artista di fronte alla ricchezza delle architetture della vita, dal microcosmo al macrocosmo, e la meraviglia che suscita il pensiero stesso, mai pago delle proprie conoscenze e infinitamente curioso della ricchezza di forme e processi che il mondo naturale ci mette davanti agli occhi: una ricchezza cui corrisponde il fare dell’artista, in particolare quello dello scultore, che può pensare e creare nuove forme senza porsi limiti nell’utilizzo di mezzi e materiali. “La scultura è solo all’inizio della sua storia”, afferma Cragg: “E se stesse solo nascendo ora? E se l’idea di scultura non riguardasse la creazione di un ornamento per il mondo bensì, direttamente, di uno strumento di indagine?”. 

“Cragg ha una sensibilità speciale e una conoscenza della storia dell’arte solida, e per questo riesce a entrare in sintonia con gli ambienti che accolgono le sue sculture”, racconta Sergio Risaliti, che ha curato la mostra romana con Stéphane Verger: “Questo è il segno che la sua ispirazione viene da lontano, anche se è decisamente radicata nel presente e con torsioni di 
tempo che legano il passato più remoto al futuro più distante. Incontrando le sue magnifiche invenzioni scultoree siamo come trascinati in una dimensione spazio-temporale che si avvita senza inizio e fine, connettendo l’origine e le geometrie delle strutture naturali con le infinite potenzialità della creatività umana. Ammiro da sempre questa sua generosità e intensità, che si dispiega e si rinnova continuamente nella ricerca di forme sempre inedite e sconcertanti, assieme a tecniche e materiali che lui studia e sperimenta con la curiosità e la sapienza di uno scienziato-alchimista”. 

Un’esperienza che coinvolge i sensi e l’immaginazione, il pensiero e la vista attende i visitatori alle Terme di Diocleziano, un’esperienza che può iniziare per caso, passeggiando per le strade di Roma.