Dal 24 maggio al 4 settembre

Roma accoglie Banksy

Applause, Banksy
 

Ludovica Sanfelice

24/05/2016

Roma - E' stata annunciata a sorpresa a meno di un mese dall'apertura, e in pochi minuti ha fatto salire la febbre che precede i grandi eventi, le occasioni che non hanno precedenti. Si tratta della più grande mostra mai dedicata a Banksy, lo street artist che da anni avvolge la propria identità nel mistero e armato di bombolette, spirito indomito e profonda arguzia mette l'Occidente e le sue politiche economiche e sociali di fronte alle proprie miserie e ai suoi osceni paradossi.

Nel rispetto di un'arte nata in strada per vivere in strada, il colossale corpus di 150 opere che sarà raccolto a Roma nelle sale di Palazzo Cipolla grazie al lavoro della Fondazione Terzo Pilastro non fa parte della produzione urbana del graffitaro ma proviene interamente da collezioni private internazionali e non contempla pertanto l'esproprio abusivo di opere dai muri cittadini.

A testimoniare la forza intrascurabile del suo linguaggio metropolitano e d'avanguardia si allineerà pertanto una schiera di dipinti originali, stampe, sculture e oggetti (molti dei quali mai esposti) chiamati a riferire sulle qualità estetiche e sui temi cari a Banksy - Guerra, capitalismo e libertà, come indicato nel titolo - sulla sua natura di coscienza collettiva capace di produrre immagini audaci e agghiaccianti, sull'incorruttibile rifiuto di un conformismo che vorrebbe a tutti i costi smascherare la sua identità, sulle sue imprese e sulla sua fortuna. Sarà una mostra no profit, a carattere scientifico, e sarà orientata verso una missione didattica che parli alle scuole, ai giovani, al futuro.


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