Jerome Sessini. The Wrong side
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Jerome Sessini. The Wrong side, Fondazione Forma per la Fotografia, Milano
Dal 08 Novembre 2012 al 02 Dicembre 2012
Milano
Luogo: Fondazione Forma per la Fotografia
Indirizzo: piazza Tito Lucrezio Caro 1
Orari: tutti i giorni 10-20; giovedì e venerdì fino alle 22; chiuso lunedì
Costo del biglietto: intero euro 7.50; ridotto euro 6; scuole euro 4
Telefono per informazioni: +39 02 58118067
E-Mail info: info@formafoto.it
Sito ufficiale: http://www.formafoto.it/
Il lavoro realizzato da Jérôme Sessini si concentra sulla zona di confine tra Messico e Stati Uniti, - tra Culiacan, Tijuana e specialmente Ciudad Juárez: le città più pericolose del paese, forse del mondo. Si tratta di una terra di nessuno in mano agli uomini del cartello della droga dove si svolge una guerra logorante e lunghissima: quella per il controllo dello spaccio degli stupefacenti, costata la vita a 26.000 persone tra trafficanti, poliziotti e civili.
Per completare il suo lavoro, Sessini è tornato per ben otto volte in Messico, una terra certo difficile da raccontare. Ha fotografato prima le strade, le risse, gli omicidi, le scene del crimine. Poi è riuscito ad entrare nelle case di chi cerca di sopravvivere a una terra cattiva, di chi ormai è totalmente succube delle regole della droga.
Il risultato è una serie straordinaria di immagini, forti nella loro essenza, robuste nell’impianto visivo e dense nei contenuti: un grande esempio di fotogiornalismo.
La mostra di Forma presenta questo lavoro; un documento importante che testimonia lo stato del Messico, piombato in un vero conflitto civile dopo che il presidente Felipe Calderón ha dichiarato guerra ai narco-trafficanti nel dicembre 2006.
The Wrong side ha vinto l’ultima edizione del Premio F per il fotogiornalismo con queste motivazioni: “L’instancabile esplorazione che Jérôme Sessini fa della violenza legata alla droga ai confini tra il Messico e gli Stati Uniti è notevole per il suo intenso impegno in una realtà pericolosa e allarmante; per la sua attenzione ai particolari concreti e per la sua ambizione a comunicare lo scopo e la complessità del conflitto”.
La mostra è accompagnata da un libro edito da Contrasto
Jérôme Sessini scopre la fotografia documentaria americana attraverso alcuni libri di un amico. Inizia a scattare, a ritrarre persone, paesaggi e vita quotidiana dei luoghi dove era nato e cresciuto, tenendo sempre ben in mente gli insegnamenti di Diane Arbus, Lee Friedlander, Mark Cohen e Eugene Richards.
Nel 1998 comincia la sua carriera da giornalista, e arriva a Parigi. L’agenzia Gamma gli offre l’opportunità di lavorare e di coprire il conflitto in Kosovo. Sessini da quel momento in poi è stato testimone dei principali eventi internazionali: la situazione palestinese, il conflitto in Iraq (dal 2003 al 2008), Haiti (2004), la conquista di Mogadishu da parte dei militanti Islamici e la guerra in Libano (2006). Il lavoro di Sessini ha ottenuto immediatamente fama internazionale.
Le sue immagini sono state pubblicate da numerose riviste e quotidiani, tra cui ricordiamo Newsweek, Stern, Paris-Match, Le Monde e The Wall Street Journal. Ha riscosso grande successo durante le mostre al Visa Photo Festival di Perpignan, ai Rencontres d’Arles, alla Bibliothèque nationale François-Mitterrand e presso il Ministero della Cultura Francese. È membro di Magnum Photos da luglio 2012.
Per completare il suo lavoro, Sessini è tornato per ben otto volte in Messico, una terra certo difficile da raccontare. Ha fotografato prima le strade, le risse, gli omicidi, le scene del crimine. Poi è riuscito ad entrare nelle case di chi cerca di sopravvivere a una terra cattiva, di chi ormai è totalmente succube delle regole della droga.
Il risultato è una serie straordinaria di immagini, forti nella loro essenza, robuste nell’impianto visivo e dense nei contenuti: un grande esempio di fotogiornalismo.
La mostra di Forma presenta questo lavoro; un documento importante che testimonia lo stato del Messico, piombato in un vero conflitto civile dopo che il presidente Felipe Calderón ha dichiarato guerra ai narco-trafficanti nel dicembre 2006.
The Wrong side ha vinto l’ultima edizione del Premio F per il fotogiornalismo con queste motivazioni: “L’instancabile esplorazione che Jérôme Sessini fa della violenza legata alla droga ai confini tra il Messico e gli Stati Uniti è notevole per il suo intenso impegno in una realtà pericolosa e allarmante; per la sua attenzione ai particolari concreti e per la sua ambizione a comunicare lo scopo e la complessità del conflitto”.
La mostra è accompagnata da un libro edito da Contrasto
Jérôme Sessini scopre la fotografia documentaria americana attraverso alcuni libri di un amico. Inizia a scattare, a ritrarre persone, paesaggi e vita quotidiana dei luoghi dove era nato e cresciuto, tenendo sempre ben in mente gli insegnamenti di Diane Arbus, Lee Friedlander, Mark Cohen e Eugene Richards.
Nel 1998 comincia la sua carriera da giornalista, e arriva a Parigi. L’agenzia Gamma gli offre l’opportunità di lavorare e di coprire il conflitto in Kosovo. Sessini da quel momento in poi è stato testimone dei principali eventi internazionali: la situazione palestinese, il conflitto in Iraq (dal 2003 al 2008), Haiti (2004), la conquista di Mogadishu da parte dei militanti Islamici e la guerra in Libano (2006). Il lavoro di Sessini ha ottenuto immediatamente fama internazionale.
Le sue immagini sono state pubblicate da numerose riviste e quotidiani, tra cui ricordiamo Newsweek, Stern, Paris-Match, Le Monde e The Wall Street Journal. Ha riscosso grande successo durante le mostre al Visa Photo Festival di Perpignan, ai Rencontres d’Arles, alla Bibliothèque nationale François-Mitterrand e presso il Ministero della Cultura Francese. È membro di Magnum Photos da luglio 2012.
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