Simone Bergantini. How to dance Rave music
Dal 17 Aprile 2021 al 22 Maggio 2021
Milano
Luogo: Galleria Giampaolo Abbondio
Indirizzo: Via Porro Lambertenghi 6
Orari: martedì-sabato 11-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito. La prenotazione non è necessaria, ma consigliata
Telefono per informazioni: +39 347 543 2014
E-Mail info: info@giampaoloabbondio.com
Sito ufficiale: http://www.giampaoloabbondio.com
Sabato 17 aprile 2021, alla Galleria Giampaolo Abbondio, in via Porro Lambertenghi 6, nel quartiere Isola a Milano, apre al pubblico, dopo il rinvio a causa delle restrizioni per il contenimento del Covid-19, la personale di Simone Bergantini (Velletri, RM, 1977).
La mostra, in programma fino al 22 maggio, come quella dedicata all’artista cinese Zhang Huan - da poco conclusa, s’inserisce in un filone di analisi critica promosso dalla Galleria Giampaolo Abbondio che, attraverso il linguaggio della fotografia, predilige approfondire le tematiche legate al corpo e ai suoi rituali laici e spirituali.
Il progetto How to dance Rave music, nella relazione tra opere fotografiche, testi ed elementi installativi, si propone come un tributo alla giovinezza, alla paura e all’amore.
Il percorso pensato per lo spazio della galleria milanese si compone di 5 polittici di grandi dimensioni composti da 15 immagini ciascuno, 4 ritratti e alcuni piccoli paesaggi a cui si aggiungono, quali elementi installativi 5 flight case, usualmente utilizzate per il trasporto delle attrezzature musicali e pensati in questo caso per la conservazione dei polittici.
Parte integrante della mostra è la pubblicazione dell’omonimo manuale di danza che, come afferma lo stesso Bergantini, “nasce dalla necessità di prendere posizione con ironia e fermezza, attraverso l’esibizione energica di un atteggiamento altro e disinteressato del corpo e delle idee, ad un nuovo ambiente culturale di recente e velocissima formazione in cui tutto è sostenibile e confutabile contemporaneamente”.
Il progetto How to dance Rave music giocando in equilibrio sul filo sottile che divide la finzione dalla verità illustra alcune “tra le più efficaci” tecniche di danza – Grin, Phantom, Log Bob, Dusk in the house, No Face - utilizzate durante le feste Rave e offre al visitatore e al lettore la possibilità di avvicinarsi all’essenza di quella che l’autore definisce “la moderna arte della danza Rave, in una dimensione semplice e chiara per esercitarsi e praticare individualmente o in gruppo…”.
Come scrive Luca Panaro nella postfazione del volume, “L’artista utilizza la formula del How to tematico pensato per aiutare l’utente meno esperto a muoversi in quello che lui stesso definisce un nuovo esotismo visivo. Simone Bergantini sceglie il manuale come dispositivo per riflettere sul ‘come fare’ in una società che sembra avere perso la bussola”.
“Per fare questo – prosegue Panaro - utilizza l’escamotage della danza rave e della manualistica di settore, ottiene in questo modo una zona autonoma all’interno della quale mettere in campo una serie di competenze che vanno oltre l’argomento trattato. Tutto e il contrario di tutto. Ma tra le pieghe della finzione coreografica proposta da Bergantini si nasconde un pensiero lucido e ironico sul presente, che guarda al mondo della moda come macchina vorace…”.
Simone Bergantini
Nato a Velletri 1977 vive e lavora tra Torino e Milano. Si è laureato all’Università degli studi la Sapienza di Roma con una tesi sulla figura di Achille Bonito Oliva e la Transavanguardia. Ha vissuto in Italia e negli Stati Uniti. Ha esposto le sue opere in musei pubblici e gallerie private in Europa, America e Asia. Negli ultimi venti anni ha prodotto ricerca visiva prediligendo il media fotografico con incursioni nella scultura. Dal 2013 insegna fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Inaugurazione: sabato 17 aprile dalle 11 alle 19
La mostra, in programma fino al 22 maggio, come quella dedicata all’artista cinese Zhang Huan - da poco conclusa, s’inserisce in un filone di analisi critica promosso dalla Galleria Giampaolo Abbondio che, attraverso il linguaggio della fotografia, predilige approfondire le tematiche legate al corpo e ai suoi rituali laici e spirituali.
Il progetto How to dance Rave music, nella relazione tra opere fotografiche, testi ed elementi installativi, si propone come un tributo alla giovinezza, alla paura e all’amore.
Il percorso pensato per lo spazio della galleria milanese si compone di 5 polittici di grandi dimensioni composti da 15 immagini ciascuno, 4 ritratti e alcuni piccoli paesaggi a cui si aggiungono, quali elementi installativi 5 flight case, usualmente utilizzate per il trasporto delle attrezzature musicali e pensati in questo caso per la conservazione dei polittici.
Parte integrante della mostra è la pubblicazione dell’omonimo manuale di danza che, come afferma lo stesso Bergantini, “nasce dalla necessità di prendere posizione con ironia e fermezza, attraverso l’esibizione energica di un atteggiamento altro e disinteressato del corpo e delle idee, ad un nuovo ambiente culturale di recente e velocissima formazione in cui tutto è sostenibile e confutabile contemporaneamente”.
Il progetto How to dance Rave music giocando in equilibrio sul filo sottile che divide la finzione dalla verità illustra alcune “tra le più efficaci” tecniche di danza – Grin, Phantom, Log Bob, Dusk in the house, No Face - utilizzate durante le feste Rave e offre al visitatore e al lettore la possibilità di avvicinarsi all’essenza di quella che l’autore definisce “la moderna arte della danza Rave, in una dimensione semplice e chiara per esercitarsi e praticare individualmente o in gruppo…”.
Come scrive Luca Panaro nella postfazione del volume, “L’artista utilizza la formula del How to tematico pensato per aiutare l’utente meno esperto a muoversi in quello che lui stesso definisce un nuovo esotismo visivo. Simone Bergantini sceglie il manuale come dispositivo per riflettere sul ‘come fare’ in una società che sembra avere perso la bussola”.
“Per fare questo – prosegue Panaro - utilizza l’escamotage della danza rave e della manualistica di settore, ottiene in questo modo una zona autonoma all’interno della quale mettere in campo una serie di competenze che vanno oltre l’argomento trattato. Tutto e il contrario di tutto. Ma tra le pieghe della finzione coreografica proposta da Bergantini si nasconde un pensiero lucido e ironico sul presente, che guarda al mondo della moda come macchina vorace…”.
Simone Bergantini
Nato a Velletri 1977 vive e lavora tra Torino e Milano. Si è laureato all’Università degli studi la Sapienza di Roma con una tesi sulla figura di Achille Bonito Oliva e la Transavanguardia. Ha vissuto in Italia e negli Stati Uniti. Ha esposto le sue opere in musei pubblici e gallerie private in Europa, America e Asia. Negli ultimi venti anni ha prodotto ricerca visiva prediligendo il media fotografico con incursioni nella scultura. Dal 2013 insegna fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Inaugurazione: sabato 17 aprile dalle 11 alle 19
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