Dal 17 giugno al 20 settembre 2020

A Palazzo Altemps De Pisis incontra Roma e l'antico

Filippo de Pisis, L'archeologo, 1928, Genova, Galleria d'Arte Moderna, Comune di Genova - Musei di Nervi - Galleria d'Arte Moderna |
© Filippo de Pisis by SIAE 2019 | Mostra Filippo de Pisis, Roma, Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps 17 giugno - 20 settembre 2020
 

Samantha De Martin

17/06/2020

Roma - Nel 1920 Filippo de Pisis si trasferiva a Roma dando inizio a un suggestivo dialogo tra la propria arte e le antiche vestigia della città eterna.
Il fascino decadente emanato dalla città, tra Campo de’ Fiori e la sponda del Tevere, dove l’artista alloggiava, dovette affascinare non poco il pittore profondamente innamorato dell’antico. Nella sua straordinaria avventura poetica l’arte del passato e la passione nei confronti della statuaria greca e romana diventano stimoli importanti che alimentano la sua immaginazione.
Questo legame con l’antico è l’aspetto forse più affascinante della mostra che il Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps dedica, dal 17 giugno al 20 settembre, all’artista ferrarese.


Filippo de Pisis, Natura morta marina, 1929, Olio su cartone telato, 70.8 x 50.2 cm, Milano, Collezione Augusto e Francesca Giovanardi | Foto: Alvise Aspesi © Filippo de Pisis by SIAE 2019 | Mostra Filippo de Pisis, Roma, Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps 17 giugno - 20 settembre 2020

La mostra - che arriva a Roma dopo l’appuntamento milanese al Museo del Novecento - ha un carattere spiccatamente romano. D’altra parte il soggiorno nella città eterna aveva aperto all’artista nuovi percorsi - dalla prima personale alla Casa d’Arte Bragaglia alle suggestioni nate dai capolavori visti nei musei, nelle chiese e nei siti archeologici - oltre a far nascere rapporti fruttuosi con l’ambiente artistico, fatto da estimatori e sostenitori.

Nel percorso a Palazzo Altemps capolavori come Le cipolle di Socrate del 1926, L’archeologo, Il piede romano, o ancora i disegni, evidenziano la suggestione per il bello antico, senza perdere di vista l’ampia cultura del poliedrico viaggiatore De Pisis, il suo interesse per l’archeologia, la passione nel collezionare piccoli oggetti.


Filippo de Pisis, Le cipolle di Socrate, 1926, Olio su tela, 38.,2 x 73 cm, Musée de Grenoble | Foto: J.L. Lacroix © Filippo de Pisis by SIAE 2019 | Mostra Filippo de Pisis, Roma, Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps 17 giugno - 20 settembre 2020

La scelta di Palazzo Altemps come sede della mostra cutrata da Pier Giovanni Castagnoli e Alessandra Capodiferro non è casuale. Tra le sale della storica dimora aristocratica dove già nel Cinquecento trovava posto - in una magnifica scenografia architettonica - una ricca collezione di scultura antica, il dialogo con l’antico diventa forte, come si evince già all’inizio del percorso espositivo, dove il celebre Archeologo affianca un cratere a colonnette attico a figure nere.
E così, lungo l’intero percorso, ai marmi delle Collezioni di scultura antica Altemps, Boncompagni Ludovisi, Del Drago Albani, Mattei - allestite nel museo - si affiancano le opere grafiche su carta, i disegni a matita o sanguigna, gli acquerelli dell’artista, un universo principalmente maschile caratterizzato da volti, teste, nudi in posa dal vero.

All’immagine del pane "sacro", inteso come “monumento”, si associano nature morte e marine, fiori, conchiglie, vedute delle città di formazione dell’artista, da Parigi a Venezia, e ancora un San Sebastiano, il cielo di Villa Fiorita, il luogo della malattia nervosa e degli ultimi anni di vita dell’artista, una spiaggia deserta.
La mostra insiste anche su soggetti umani, come il bel Marinaio francese o Colette che invitano il visitatore a soffermarsi, a cogliere il dettaglio, a stupirsi.


Filippo de Pisis, Il marinaio francese, 1930, Olio su tela, 50 x 60 cm, Collezione privata © Filippo de Pisis by SIAE 2019 | Mostra Filippo de Pisis, Roma, Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps 17 giugno - 20 settembre 2020

È tuttavia al disegno che la mostra a Palazzo Altemps dedica un focus particolare, presentando una selezione di fogli, dai semplici schizzi ai nudi maschili su carta con tanto di didascalia, che denotano la crescita e lo studio dell’artista ferrarese. Non si tratta di disegni preparatori, ma di un terreno in cui De Pisis si muove, di una ricerca che procede parallelamente al mestiere di pittore.

Nell'intimo, breve percorso espositivo si assiste a una trasformazione incisiva dello stile che rende l'arte di De Pisis estremamente attuale, con una semplificazione estrema dei segni verso la fase finale.

Il palinsesto di Palazzo Altemps proseguirà in autunno con una mostra dedicata ad Alberto Savinio.


Testa d’uomo (giovane biondo), 1930, Matita e acquarello su carta, 21.2 x 27.2 cm, Torino, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Gabinetto Disegni e Stampe | Courtesy Fondazione Torino Musei Studio fotografico Gonella © Filippo de Pisis by SIAE 2019 | Mostra Filippo de Pisis, Roma, Museo Nazionale Romano di Palazzo Altemps 17 giugno - 20 settembre 2020

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