La grazia e la bellezza nella pittura del Sanzio
Bella come una Madonna di Raffaello
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Raffaello Sanzio, Madonna del Belvedere, Dettaglio, 1506, Olio su tavola | Courtesy © Kunsthistorisches Museum, Vienna
Piero Muscarà
24/03/2020
Di recente, in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla sua morte, a Berlino è stata organizzata una grande mostra dedicata alle Madonne di Raffaello. Nella esposizione alla Gemaldgalerie, sono stati messi a confronto alcuni dei più celebri dipinti che il pittore urbinate realizzò sul tema.
Sin dal Cinquecento e nei secoli che seguirono Raffaello fu particolarmente apprezzato per i suoi ritratti femminili e in questo senso una attenzione particolare va posta proprio al tema delle Madonne col Bambino, un soggetto che ricorre in più di trenta opere realizzate dal Sanzio nel corso della sua breve vita.
Pochi artisti - non solo del Rinascimento ma di tutta la storia dell’arte - hanno saputo rendere così vive le protagoniste dei propri ritratti. Raffaello si distingue non solo per la straordinaria abilità pittorica e nella resa realistica dei dettagli ma anche, e soprattutto, per la sua capacità di analizzare il carattere individuale dei personaggi e nel caso del soggetto religioso delle Madonne di travalicare la rappresentazione di culto per proporre una idealizzazione della bellezza e della grazia femminile raggiungendo una perfezione tale da apparire ancora oggi inimitabile e quasi irraggiungibile. Del resto e forse non a caso nell'Ottocento in Francia, per fare un complimento a una donna, divenne nota l'espressione “belle comme une Madonne de Raphael”, bella come una Madonna di Raffaello appunto.
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Raffaello Sanzio, La Madonna del Granduca, 1504-1506, Olio su pannello, 55 x 84 cm, Firenze, Uffizi, Galleria Palatina
La Madonna del Granduca (1504)
E' un'opera giovanile di Raffaello, realizzata nel 1504 durante il suo soggiorno fiorentino. La Madonna è in piedi e muove verso l'osservatore emergendo da un fondo scuro. In braccio ha il Bambin Gesù come a mostrarlo allo spettatore. Lo sguardo del Bambino accentua i risvolti sentimentali e devozionali dell'opera, esaltando la corrispondenza amorosa tra madre e figlio. Da un punto di vista tecnico appare chiara l'influenza dello sfumato di Leonardo da Vinci, che Raffaello ebbe modo di studiare.
La Madonna del Cardellino (1505-1506)
Di tutte le Madonne di Raffaello, forse il dipinto più celebre è la Madonna del Cardellino, eseguita tra il 1505 e il 1506, oggi fa parte delle collezioni delle Gallerie degli Uffizi a Firenze. La scena rappresentata è familiare, i rapporti fra i personaggi si creano attraverso lo scambio di gesti semplici e di affetto. La Vergine è seduta e regge un libro in mano. Il suo dolce sguardo è rivolto a un San Giovanni bambino cui poggia la mano sulla schiena. La Madonna indica il Santo quale predecessore di Gesù Bambino che è ai piedi della madre e accarezza un cardellino che il Battista gli porge. E' una metafora della Passione di Cristo. Alle spalle della Vergine si dispiega un paesaggio collinare toscano, un fiume e in lontananza si scorge la città di Firenze.
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Raffaello Sanzio, Madonna del cardellino, 1506 circa, Olio su tavola, 107 x 77 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
La Madonna del Belvedere (1506)
E' sempre del 1506 un altro famoso dipinto, la Madonna del Belvedere oggi nelle collezioni del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Immersi in un ampio paesaggio lacustre la Madonna seduta regge tra le gambe Gesù Bambino che riceve in dono da San Giovannino, quale fosse un gioco fanciullesco, una croce, segno del suo destino di martirio. Maria, vestita dei tradizionali colori, il rosso e il blu, ha una posa contrapposta: la gamba destra è distesa, il busto lievemente ruotato e il volto girato verso i bambini. Sorregge Gesù mentre accenna a fare i primi passi con entrambe le mani, senza guardare lo spettatore, con un lieve sorriso sul volto. Il suo viso pare rivolto al destino del figlio, metafora di salvezza per l'umanità. La bellezza di questa Maria è straordinaria. La Vergine pare rispecchiare un canone ideale di grazia, nella semplicità dei gesti e nella luminosità che rivela allo spettatore.
La Belle Jardiniere (1507)
Anche in questo dipinto la scena si svolge sullo sfondo di un paesaggio lacustre. Il titolo atrribuito nell'Ottocento all'opera La Belle Jardiniere ha come riferimento appunto il bel paesaggio. La Madonna è seduta su una roccia, con appoggiato alle gambe Gesù mentre San Giovannino inginocchiato a destra gli rivolge lo sguardo. La composizione a forma piramidale rivela con evidenza il riferimento ai modelli di Leonardo da Vinci da cui però Raffaello si distacca, sostituendo al senso di mistero e all'inquietante carica di allusioni e suggestioni, un sentimento di calma e spontanea familiarità tra i tre protagonisti della rappresentazione. Ancora una volta Raffaello mette al centro la dimensione affettiva e una dolce tenerezza emerge dall'opera e dai suoi protagonisti. Il dipinto è oggi nelle collezioni del Louvre di Parigi.
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Raffaello Sanzio, Belle Jardinière, 1507, Olio su tavola 122 x 80 cm, Parigi, Musée du Louvre | © Musée du Louvre, Paris
La Madonna Bridgewater (1507)
E' un dipinto a olio su tavola (trasposto poi su tela) del 1507 oggi alla National Gallery of Scotland di Edimburgo. Su uno sfondo scuro Maria tiene in braccio Gesù Bambino che si divincola verso sinistra. Nella Madonna Bridgewater le due figure, eccezionalmente armoniose, sono caratterizzate da un moto opposto e divergente, con una concatenazione di gesti che genera un equilibrio incredibilmente delicato.
La Madonna Colonna (1507)
Su uno sfondo paesistico, la Madonna è rappresentata a mezza figura, col Bambino sulle ginocchia. La composizione ovale riprende quella della Madonna Bridgewater risolvendola con semplicità e riportando a semplificazione la torsione del piccolo Bambino che qui appare disteso. L'opera fa parte delle collezioni della Gemäldgalerie di Berlino.
Raffaello Sanzio, Madonna Colonna, 1508, Olio su legno di pioppo, 58.2 X 79 cm | © Staatliche Museen zu Berlin, Gemäldegalerie / Jörg P. Anders
La Madonna Aldobrandini (1509-1510)
E' un dipinto realizzato da Raffaello Sanzio tra il 1509 e il 1510 che oggi è conservato nelle Collezioni della National Gallery a Londra. Nella Madonna Aldobrandini l'artista descrive il momento in cui il Bambino Gesù prende il garofano dalla mano di Giovanni Battista. Lo spazio tra le loro mani è al centro dell'attenta geometria della composizione.
La Madonna della Seggiola (1513-1514)
Una tradizione popolare vuole che l'ispirazione la Madonna della Seggiola venne all'artista mentre transitava per Velletri dove vide una contadina del luogo che cullava il proprio figlio in grembo. Secondo le fonti l'opera sarebbe stata commisionata a Raffaello Sanzio da Papa Leone X. In questo dipinto, conservato alla Galleria Palatina di Palzzo Pitti e databile tra il 1513 e il 1514, la Madonna col Bambino stretto in un abbraccio si volta verso lo spettatore. Sulla destra della scena San Giovannino affiora dallo sfondo scuro per rivolegere un gesto di preghiera a Maria. Dietro la bellezza formale vi è uno schema compositivo preciso e geometrico, basato su curve e controcurve.
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Raffaello Sanzio, Madonna Sistina, 1513-1514 circa, Olio su tela, 196 x 265 cm, Dresda, Gemäldegalerie
La Madonna Sistina (1513)
Questo dipinto di Raffaello si dischiude come una quinta teatrale. Un ampio panneggiamento verde apre il centro della scena dove la Vergine si muove verso lo spettatore tenendo tra le braccia il Bambino Gesù. Lo sguardo dei due è rivolto al pubblico che osserva. La Madonna si rivela ai fedeli, in una sorta di epifania come sospesa tra le nuvole, il moto è suggerito delle pieghe della sua semplice veste mosse come da un leggero vento che accompagna l'ingresso di una giovanissima Madonna, sospesa in un cielo di angeliche nuvole. Ai due lati le figure di due santi che con i loro gesti accentuano la teatralità della rappresentazione e completano da un punto di vista compositivo la geometria dei personaggi protagonisti della scena in un'ideale triangolazione di sguardi tra l'interno e l'esterno del quadro. La Madonna Sistina è alla Gemälderie Alte Maister di Dresda.
La Madonna della Rosa (1518)
E' un dipinto realizzato da Raffaello Sanzio e dagli allievi della sua bottega Giulio Romano e Giovan Francesco Penni, intorno al 1518. La Madonna della Rosa è conservata al Museo del Prado di Madrid. Il dipinto raffigura la Vergine che tiene in braccio il Bambino, sul tavolo è posta una rosa, da cui il titolo dell'opera. Nel quadro San Giovannino in presenza di San Giuseppe porge alla Madonna un foglio con scitte le parole Agnus Dei La locuzione latina significa "Agnello di Dio" e si riferisce alla Passione di Cristo. La composizione del dipinto trae ispirazione dalla Madonna dei Fusi di Leonardo da Vinci. I due artisti probabilmente ebbero occasione di conoscersi e frequentarsi a Roma tra il 1513 e il 1516.
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Raffaello Sanzio e aiuti, Madonna della rosa, 1517, Olio su tavola, 84 x 103 cm, Madrid, Museo del Prado
Sin dal Cinquecento e nei secoli che seguirono Raffaello fu particolarmente apprezzato per i suoi ritratti femminili e in questo senso una attenzione particolare va posta proprio al tema delle Madonne col Bambino, un soggetto che ricorre in più di trenta opere realizzate dal Sanzio nel corso della sua breve vita.
Pochi artisti - non solo del Rinascimento ma di tutta la storia dell’arte - hanno saputo rendere così vive le protagoniste dei propri ritratti. Raffaello si distingue non solo per la straordinaria abilità pittorica e nella resa realistica dei dettagli ma anche, e soprattutto, per la sua capacità di analizzare il carattere individuale dei personaggi e nel caso del soggetto religioso delle Madonne di travalicare la rappresentazione di culto per proporre una idealizzazione della bellezza e della grazia femminile raggiungendo una perfezione tale da apparire ancora oggi inimitabile e quasi irraggiungibile. Del resto e forse non a caso nell'Ottocento in Francia, per fare un complimento a una donna, divenne nota l'espressione “belle comme une Madonne de Raphael”, bella come una Madonna di Raffaello appunto.
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Raffaello Sanzio, La Madonna del Granduca, 1504-1506, Olio su pannello, 55 x 84 cm, Firenze, Uffizi, Galleria Palatina
La Madonna del Granduca (1504)
E' un'opera giovanile di Raffaello, realizzata nel 1504 durante il suo soggiorno fiorentino. La Madonna è in piedi e muove verso l'osservatore emergendo da un fondo scuro. In braccio ha il Bambin Gesù come a mostrarlo allo spettatore. Lo sguardo del Bambino accentua i risvolti sentimentali e devozionali dell'opera, esaltando la corrispondenza amorosa tra madre e figlio. Da un punto di vista tecnico appare chiara l'influenza dello sfumato di Leonardo da Vinci, che Raffaello ebbe modo di studiare.
La Madonna del Cardellino (1505-1506)
Di tutte le Madonne di Raffaello, forse il dipinto più celebre è la Madonna del Cardellino, eseguita tra il 1505 e il 1506, oggi fa parte delle collezioni delle Gallerie degli Uffizi a Firenze. La scena rappresentata è familiare, i rapporti fra i personaggi si creano attraverso lo scambio di gesti semplici e di affetto. La Vergine è seduta e regge un libro in mano. Il suo dolce sguardo è rivolto a un San Giovanni bambino cui poggia la mano sulla schiena. La Madonna indica il Santo quale predecessore di Gesù Bambino che è ai piedi della madre e accarezza un cardellino che il Battista gli porge. E' una metafora della Passione di Cristo. Alle spalle della Vergine si dispiega un paesaggio collinare toscano, un fiume e in lontananza si scorge la città di Firenze.
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Raffaello Sanzio, Madonna del cardellino, 1506 circa, Olio su tavola, 107 x 77 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi
La Madonna del Belvedere (1506)
E' sempre del 1506 un altro famoso dipinto, la Madonna del Belvedere oggi nelle collezioni del Kunsthistorisches Museum di Vienna. Immersi in un ampio paesaggio lacustre la Madonna seduta regge tra le gambe Gesù Bambino che riceve in dono da San Giovannino, quale fosse un gioco fanciullesco, una croce, segno del suo destino di martirio. Maria, vestita dei tradizionali colori, il rosso e il blu, ha una posa contrapposta: la gamba destra è distesa, il busto lievemente ruotato e il volto girato verso i bambini. Sorregge Gesù mentre accenna a fare i primi passi con entrambe le mani, senza guardare lo spettatore, con un lieve sorriso sul volto. Il suo viso pare rivolto al destino del figlio, metafora di salvezza per l'umanità. La bellezza di questa Maria è straordinaria. La Vergine pare rispecchiare un canone ideale di grazia, nella semplicità dei gesti e nella luminosità che rivela allo spettatore.
La Belle Jardiniere (1507)
Anche in questo dipinto la scena si svolge sullo sfondo di un paesaggio lacustre. Il titolo atrribuito nell'Ottocento all'opera La Belle Jardiniere ha come riferimento appunto il bel paesaggio. La Madonna è seduta su una roccia, con appoggiato alle gambe Gesù mentre San Giovannino inginocchiato a destra gli rivolge lo sguardo. La composizione a forma piramidale rivela con evidenza il riferimento ai modelli di Leonardo da Vinci da cui però Raffaello si distacca, sostituendo al senso di mistero e all'inquietante carica di allusioni e suggestioni, un sentimento di calma e spontanea familiarità tra i tre protagonisti della rappresentazione. Ancora una volta Raffaello mette al centro la dimensione affettiva e una dolce tenerezza emerge dall'opera e dai suoi protagonisti. Il dipinto è oggi nelle collezioni del Louvre di Parigi.
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Raffaello Sanzio, Belle Jardinière, 1507, Olio su tavola 122 x 80 cm, Parigi, Musée du Louvre | © Musée du Louvre, Paris
La Madonna Bridgewater (1507)
E' un dipinto a olio su tavola (trasposto poi su tela) del 1507 oggi alla National Gallery of Scotland di Edimburgo. Su uno sfondo scuro Maria tiene in braccio Gesù Bambino che si divincola verso sinistra. Nella Madonna Bridgewater le due figure, eccezionalmente armoniose, sono caratterizzate da un moto opposto e divergente, con una concatenazione di gesti che genera un equilibrio incredibilmente delicato.
La Madonna Colonna (1507)
Su uno sfondo paesistico, la Madonna è rappresentata a mezza figura, col Bambino sulle ginocchia. La composizione ovale riprende quella della Madonna Bridgewater risolvendola con semplicità e riportando a semplificazione la torsione del piccolo Bambino che qui appare disteso. L'opera fa parte delle collezioni della Gemäldgalerie di Berlino.
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La Madonna Aldobrandini (1509-1510)
E' un dipinto realizzato da Raffaello Sanzio tra il 1509 e il 1510 che oggi è conservato nelle Collezioni della National Gallery a Londra. Nella Madonna Aldobrandini l'artista descrive il momento in cui il Bambino Gesù prende il garofano dalla mano di Giovanni Battista. Lo spazio tra le loro mani è al centro dell'attenta geometria della composizione.
La Madonna della Seggiola (1513-1514)
Una tradizione popolare vuole che l'ispirazione la Madonna della Seggiola venne all'artista mentre transitava per Velletri dove vide una contadina del luogo che cullava il proprio figlio in grembo. Secondo le fonti l'opera sarebbe stata commisionata a Raffaello Sanzio da Papa Leone X. In questo dipinto, conservato alla Galleria Palatina di Palzzo Pitti e databile tra il 1513 e il 1514, la Madonna col Bambino stretto in un abbraccio si volta verso lo spettatore. Sulla destra della scena San Giovannino affiora dallo sfondo scuro per rivolegere un gesto di preghiera a Maria. Dietro la bellezza formale vi è uno schema compositivo preciso e geometrico, basato su curve e controcurve.
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Raffaello Sanzio, Madonna Sistina, 1513-1514 circa, Olio su tela, 196 x 265 cm, Dresda, Gemäldegalerie
La Madonna Sistina (1513)
Questo dipinto di Raffaello si dischiude come una quinta teatrale. Un ampio panneggiamento verde apre il centro della scena dove la Vergine si muove verso lo spettatore tenendo tra le braccia il Bambino Gesù. Lo sguardo dei due è rivolto al pubblico che osserva. La Madonna si rivela ai fedeli, in una sorta di epifania come sospesa tra le nuvole, il moto è suggerito delle pieghe della sua semplice veste mosse come da un leggero vento che accompagna l'ingresso di una giovanissima Madonna, sospesa in un cielo di angeliche nuvole. Ai due lati le figure di due santi che con i loro gesti accentuano la teatralità della rappresentazione e completano da un punto di vista compositivo la geometria dei personaggi protagonisti della scena in un'ideale triangolazione di sguardi tra l'interno e l'esterno del quadro. La Madonna Sistina è alla Gemälderie Alte Maister di Dresda.
La Madonna della Rosa (1518)
E' un dipinto realizzato da Raffaello Sanzio e dagli allievi della sua bottega Giulio Romano e Giovan Francesco Penni, intorno al 1518. La Madonna della Rosa è conservata al Museo del Prado di Madrid. Il dipinto raffigura la Vergine che tiene in braccio il Bambino, sul tavolo è posta una rosa, da cui il titolo dell'opera. Nel quadro San Giovannino in presenza di San Giuseppe porge alla Madonna un foglio con scitte le parole Agnus Dei La locuzione latina significa "Agnello di Dio" e si riferisce alla Passione di Cristo. La composizione del dipinto trae ispirazione dalla Madonna dei Fusi di Leonardo da Vinci. I due artisti probabilmente ebbero occasione di conoscersi e frequentarsi a Roma tra il 1513 e il 1516.
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Raffaello Sanzio e aiuti, Madonna della rosa, 1517, Olio su tavola, 84 x 103 cm, Madrid, Museo del Prado
MADONNA ● ITALIA ● RINASCIMENTO ● RAFFAELLO ● ARTE ● BELLEZZA ● RAFFAELLO SANZIO ● RAFFAELLO 500 ● MADONNE ● GRAZIA
Notizie
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Raffaello alle Scuderie. Online.
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La Scuola di Atene: l'uomo al centro dell'universo alla ricerca del vero
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Raffaello in tv per una notte di grande arte
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Nel regno dell’armonia. Raffaello e lo Sposalizio della Vergine
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Raffaello, il sogno non si ferma!
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Se il calore di Raffaello, in mostra alle Scuderie del Quirinale, può aiutarci a superare la paura
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La Fornarina come non l’avete vista mai
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Raffaello superstar alle Scuderie del Quirinale con 200 capolavori
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Tutto pronto per la mostra "epocale" dedicata a Raffaello, artista di pace
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Le Marche celebrano Raffaello: tutti gli appuntamenti in programma
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Perugia si prepara a celebrare Raffaello con tre grandi mostre
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Aspettando Raffaello: dai teatri alla Domus Aurea, tutti gli appuntamenti con il "divin pittore"
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Raffaello e i tesori di Roma antica: l'attualità di una lettera di 500 anni fa
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Dopo 400 anni tornano nella Cappella Sistina i dieci arazzi di Raffaello
FOTO
MOSTRE
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DAL 22/10/2020 AL 05/03/2021 Roma | Accademia Nazionale di San Luca
RAFFAELLO. L’Accademia di San Luca e il mito dell’Urbinate
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DAL 05/03/2020 AL 02/06/2020 Roma | Scuderie del Quirinale
Raffaello 1520 - 1483
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DAL 30/10/2020 AL 14/03/2021 Torino | Galleria Sabauda
LA FORTUNA DI RAFFAELLO NELLE COLLEZIONI DEI MUSEI REALI
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DAL 24/03/2020 AL 10/01/2021 Roma | Domus Aurea
Raffaello e la Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche
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DAL 04/03/2020 AL 07/06/2020 Bologna | Pinacoteca Nazionale
Un dialogo tra le arti a Bologna nel segno di Raffaello
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DAL 31/10/2019 AL 27/09/2020 Urbino | Galleria Nazionale delle Marche | Palazzo Ducale di Urbino
Raphael Ware. I colori del Rinascimento
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DAL 08/04/2020 AL 10/01/2021 Perugia | Sedi varie
Raffaello in Umbria
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DAL 15/11/2019 AL 15/03/2020 Mondovì | Museo della Ceramica
Le trame di Raffaello. Il restauro dell’arazzo Madonna del Divino Amore del Museo Pontificio di Loreto
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DAL 03/10/2020 AL 10/01/2021 Perugia | Galleria Nazionale dell’Umbria
La fortuna della Deposizione Baglioni di Raffaello nelle copie perugine