Una grande mostra rilancia la Basilica Palladiana

Da Palladio a Veronese, la Fabbrica del Rinascimento va in scena a Vicenza

Vicenza: il Teatro Olimpico di Andrea Palladio I Courtesy Marsilio
 

Francesca Grego

29/11/2021

Vicenza - Da provincia a capitale della cultura: sono bastati trent'anni a trasformare Vicenza, fucina di tendenze artistiche innovative e di un’architettura che tuttora ne definisce il volto. Siamo alla metà del Cinquecento e la città satellite di Venezia è nota in tutta Europa per la produzione e il commercio della seta. Colti e cosmopoliti, i nobili vicentini scommettono su un gruppo di giovani artisti destinati a far parlare di sé: il genio dell’architettura Andrea Palladio, lo scultore Alessandro Vittoria, i pittori Paolo Veronese e Jacopo Bassano. A unirli è la passione per l’antico, che dalla Roma di Michelangelo e di Raffaello conquista l’intera penisola, diffondendo quella che Vasari chiamerà la “maniera moderna”. 

Mentre corre per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024, Vicenza risale alle origini della sua bellezza in una grande mostra che rilancia gli spazi della Basilica Palladiana. Dall’11 dicembre al 18 aprile, La fabbrica del Rinascimento sarà un viaggio intrigante tra capolavori di pittura, scultura e architettura, ma anche libri, arazzi e oggetti preziosi in grado di ricostruire il contesto dell’epoca: arriveranno nella città Patrimonio Unesco dal Louvre di Parigi e dal Prado di Madrid, dal Victoria and Albert Museum di Londra e dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dal Walters Art Museum di Baltimora, dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, dai Musei Vaticani, dalla Galleria Borghese di Roma. 


Paolo Veronese, Ritratto di Livia Thiene da Porto e sua figlia Deidamia, 1552. Olio su tela. The Walters Art Museum, Baltimore, Maryland. Credit ©The Walters Art Museum, Baltimore

Impreziosito da pezzi mai esposti in Italia, il percorso ideato dai curatori Guido Beltramini, Davide Gasparotto e Mattia Vinco non è soltanto una sfilata di belle opere da guardare, ma soprattutto un invito a immergersi nelle atmosfere e nella vita artistica della città, durante quell’irripetibile trentennio che va dalla metà del XVI secolo fino all’inaugurazione del Teatro Olimpico, nel 1585. Come in un tour tra botteghe d’artista, potremo osservare i processi creativi alla base dei capolavori esposti: dall’ispirazione iniziale ai bozzetti, fino all’opera finita, passando per il confronto con i committenti e le curiosità sul metodo di lavoro di ciascun maestro veneto. Scopriremo, per esempio, come il ricercato disegno di Parmigianino Sacra famiglia con una colomba in arrivo dal Tyler Museum di Haarlem sia servito come modello per il gioiello della Madonna col Bambino di Paolo Veronese conservato a Palazzo Chiericati di Vicenza, e ammireremo un noto dipinto di Palma il Giovane insieme alla statua romana del Galata soccombente, riprodotta su tela dal maestro. 


Paolo Veronese, Ritratto di Iseppo Porto e suo figlio Leonida, 1552. Olio su tela. Gallerie degli Uffizi, Collezione Contini Bonacossi, Firenze. Credit © Gabinetto Fotografico delle Gallerie degli Uffizi I Su concessione del Ministero della Cultura

Per la prima volta dopo 500 anni saranno riuniti i due ritratti dei coniugi vicentini Livia Thiene e Iseppo Porto dipinti da Veronese, oggi divisi tra il Walters Art Museum di Baltimora e le Gallerie degli Uffizi: in occasione della mostra torneranno a casa, a pochi passi dalla monumentale dimora costruita per loro da Palladio. Accanto ai quadri vedremo anche il disegno del celebre architetto per Palazzo Porto, conservato al Royal Institute of British Architects di Londra. 
Di altrettanto interesse sarà il confronto inedito tra le due versioni gemelle dell’Adorazione dei Magi di Jacopo Bassano, autore anche di una gemma insolita per l’epoca, il Ritratto di due cani proveniente dal Louvre. Curiosando negli intrecci tra arte ed economia, i visitatori avranno modo di apprendere che questo singolare capolavoro fu pagato solo la metà di un paio di guanti “da signore” e mille volte meno di un piccolo cristallo di Valerio Belli che porta incisa la scena del Bacio di Giuda


Jacopo Bassano, Ritratto di due cani legati a un tronco, 1548-1550 ca. Olio su tela. Musée du Louvre, Département des Peintures, Parigi. Credit © Parigi, Louvre/RMN-Grand Palais /Stéphane Maréchalle/Dist. I Foto SCALA, Firenze, 2021

Promossa dal Comune di Vicenza in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e organizzata da Marsilio Arte, La Fabbrica del Rinascimento. Processi creativi, mercato e produzione a Vicenza. Palladio, Veronese, Bassano, Vittoria è un progetto patrocinato dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Vicenza, realizzato in partnership con Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari e con Intesa Sanpaolo, con il contributo di Confindustria e con il sostegno di Fondazione Roi. 



La mostra è parte di un ampio programma di valorizzazione culturale della città, candidata a Capitale della Cultura italiana 2024, e di rilancio della Basilica Palladiana, destinata a ospitare importanti progetti espositivi nei prossimi anni. Ai curatori Guido Beltramini (direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio), Davide Gasparotto (Senior Curator of Paintings presso il J. Paul Getty Museum di Los Angeles) e Mattia Vinco (ricercatore di Storia dell’arte moderna all’Università di Trento), si affianca un comitato scientifico internazionale composto da Linda Borean (Università di Udine), Howard Burns (professore emerito Scuola Normale Superiore, Pisa), Francesca Del Torre (Kunsthistorisches Museum, Vienna), Edoardo Demo (Università di Verona), Barbara Furlotti (Courtauld Institute, Londra), Germano Maifreda (Università di Milano), Xavier Salomon (The Frick Collection, New York). 


Basilica Palladiana, Vicenza I Courtesy Marsilio

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