Da Raffaello al Surrealismo, i must-see dell'anno

Dieci mostre da non perdere in Europa nel 2022

René Magritte, Il grande secolo, 1954. Olio su tela. Kunstmuseum Gelsenkirchen, lb 65/27 © René Magritte, VEGAP, Madrid, 2021
 

Francesca Grego

02/02/2022

Mondo - Le premesse ci sono tutte: un calendario di grandi mostre come non se ne vedevano da tempo, i big del Novecento al centro della scena, i protagonisti del contemporaneo che salgono alla ribalta e un grande maestro come Raffaello che reclama le occasioni mancate nel 2020. Nelle capitali europee la scena artistica si risveglia con Bacon e Picasso, Mondrian e Magritte, Dalì e O’Keeffe. Che sia la volta buona per tornare a viaggiare? Ecco dieci buoni motivi per provarci.  


Francis Bacon, Second Version of Triptych 1944, 1988 I Courtesy Royal Academy of Arts, London

Francis Bacon: Man and Beast. Fino al 17 aprile alla Royal Academy of Arts, Londra
Figlio di un allevatore di cavalli, Francis Bacon fu irresistibilmente attratto dagli animali. Che si trattasse di tori, rapaci, cani o scimpanzé, osservandoli il pittore di origine irlandese sentiva di potersi avvicinare alla natura autentica dell’uomo. Non è un caso, dunque, che lo studio degli animali abbia plasmato il suo approccio al corpo umano e che nei suoi quadri più intensi uomini e bestie siano a malapena distinguibili. La mostra appena inaugurata alla Royal Academy ricostruisce questo particolare aspetto dell’opera di Bacon in un percorso che attraversa 50 anni di carriera, ricordandoci che i nostri istinti primordiali scorrono appena sotto la pelle. 

Yves Saint Laurent aux musées. Fino al 15 maggio a Parigi
“La moda non è arte, ma per fare vestiti bisogna essere artisti”, disse una volta Yves Saint Laurent. A 60 anni dalla sua prima sfilata, Parigi dedica una grande mostra diffusa alla passione per l’arte che il genio della moda coltivò per tutta la vita, creando intere collezioni ispirate ai propri pittori favoriti. Dal Centre Pompidou al Musée Picasso, dal Louvre al Musée d’Orsay, le creazioni del couturier dialogano con capolavori di ogni tempo. Tra le chicche da non perdere, il tubino Mondrian e l’abito Picasso a confronto con i quadri da cui tutto ebbe inizio. 


Georgia O'Keeffe, Jimson Weed/White Flower No.1, 1932. Oil on canvas, 121.9 x 101.6 cm. Crystal Bridges Museum of American Art, Bentonville, Arkansas © Georgia O’Keeffe Museum / 2021, ProLitteris, Zurich. Photo: Edward C. Robison III

Georgia O’Keeffe. Fino al 22 maggio alla Fondation Beyeler, Basilea 
Leggendaria pioniera dell’arte moderna in America, Georgia O’Keeffe si racconta a Basilea in una retrospettiva completa. In mostra 70 anni densi di ricerche e sperimentazioni portate avanti con uno sguardo assolutamente personale sulla realtà: dai rivoluzionari dipinti astratti ai celeberrimi fiori, ritratti a distanza ravvicinata come in una fotografia modernista, fino alle immagini del deserto del New Mexico, dove la pittrice si isolò per vivere a contatto con i colori intensi della terra e del cielo, libera di dar forma a mondi sconosciuti. 

Dalì - Freud. Un’ossessione. Fino al 29 maggio al Museo del Belvedere, Vienna
Le indagini di Freud sull'inconscio affascinarono Dalì fino all’ossessione: il più grande desiderio del pittore spagnolo era infatti un faccia a faccia con il suo idolo. Ci vollero anni - e le sollecitazioni di illustri amici - perché il sogno diventasse realtà: seppur scettico nei confronti delle avanguardie, Freud acconsentì all’incontro nel 1938. A Vienna un ricco progetto espositivo ricostruisce la storia di un amore non ricambiato, evidenziando la profonda influenza che la psicanalisi esercitò sull’arte di Dalì e dei Surrealisti. “Per Dalí la lettura di Freud apre una prospettiva completamente nuova sul mondo”, spiega il curatore della mostra Jaime Brihuega: “Attraverso le teorie di Freud, l’artista riesce a comprendere paure, fantasie, desideri e frustrazioni e le trasforma in immagini che oggi fanno parte del nostro patrimonio storico-artistico”. 


Salvador Dalí, Cigni che riflettono elefanti, 1937, Esther Grether Family Collection © Salvador Dalí, Fundació Gala-Salvador Dalí / Bildrecht, Vienna 2022 | Foto: © Robert Bayer, Bildpunkt

Picasso. Volti e Figure. Dal 16 febbraio al 15 maggio alla Real Academia de Bellas Artes San Fernando, Madrid
Mancano poco più di dodici mesi al cinquantenario della scomparsa di Pablo Picasso e il mondo dell’arte si prepara a celebrarlo in grande stile. La Real Academia San Fernando, dove il giovane artista studiò e si innamorò dei maestri della tradizione spagnola, anticipa la ricorrenza con una mostra preziosa sul tema del ritratto. Irresistibilmente attratto dal volto e dalla figura umana, qui Picasso illustra la passione di una vita in 60 opere, tra dipinti, incisioni, disegni e sculture. L’omaggio di Madrid al genio modernista proseguirà in autunno al Museo Thyssen-Bornemisza con Picasso y Chanel,  dedicata ai progetti teatrali portati avanti dall’artista insieme alla celebre stilista francese. 

La macchina Magritte. Dal 24 febbraio al 6 giugno al Caixaforum, Barcellona
Nel 1950 Magritte scrive La Manifacture de Poésie, un visionario catalogo di prodotti inesistenti. Tra questi spicca la “macchina universale per fare immagini”, un dispositivo capace di comporre, a partire da un repertorio iniziale, un numero praticamente illimitato di “immagini pensanti”. La Macchina Magritte è in realtà una metafora del funzionamento della mente del pittore: lo scopriremo al Caixaforum di Barcellona attraverso 90 dipinti, più fotografie e pellicole firmate dall’artista. In primo piano i caratteristici giochi percettivi, gli onirici intrecci tra immagini e parole, l'instancabile interrogarsi sul mistero nascosto anche nella realtà più banale. 


Leonora Carrington, Self-portrait, c.1937–38, New York, The Metropolitan Museum of Art, The Pierre and Maria-Gaetana Matisse Collection, 2002 © 2021 Estate of Leonora Carrington / Artists Rights Society (ARS), New York | Image © Metropolitan Museum of Art

Surrealismo oltre i confini. Dal 24 febbraio al 29 agosto alle Tate Modern, Londra
Era il 1924 quando la prima scintilla del Surrealismo scoccava a Parigi. In pochi anni l’incendio sarebbe divampato dall’Europa alle Americhe, fino al Giappone, complice l’atmosfera cosmopolita che in quegli anni si respirava nella capitale francese. La Tate Modern celebra la prima avanguardia internazionale della storia con una mostra “senza confini”: capolavori iconici di Salvador Dalì, René Magritte e Max Ernst incontrano opere prodotte nell’arco di 80 anni in 50 paesi del mondo, mostrando come il Surrealismo sia “uno stato d’animo” di dimensioni globali.

Alle origini delle Ninfee: il décor impressionista. Dal 2 marzo all’11 luglio al Musée de l’Orangerie
“Dipingere i muri è stato il sogno della mia vita”, confessò una volta Edgar Degas. A dispetto delle apparenze, decorazione e pittura en plein air vanno a braccetto nell’esperienza degli Impressionisti: lo svelerà la prossima mostra al Musée de l’Orangerie, la “casa” del ciclo delle Ninfee di Monet che non a caso è noto anche come Grand Décoration. In arrivo da musei e collezioni di tutto il mondo circa 80 dipinti, disegni, ceramiche e ventagli d’autore, che evidenziano come per i pittori della luce l’arte fosse fatta esclusivamente per il piacere dell’occhio e in primo luogo per “rallegrare le pareti”. Insieme a Monet e Degas, a illustrare questo aspetto poco conosciuto della pittura impressionista saranno maestri come Pierre-Auguste Renoir, Berthe Morisot, Mary Cassatt, Paul Cézanne, Edouard Manet, Camille Pissarro. 


Raffaello Sanzio, Un'allegoria (Visione di un Cavaliere), Circa 1504, Olio su tavola di pioppo, 17.1 x 17.3 cm | © The National Gallery, London

Raffaello. Dal 9 aprile al 31 luglio alla National Gallery, Londra
Un viaggio a 360 gradi “come non se ne sono mai visti prima”: così i curatori della National Gallery descrivono la grande mostra su Raffaello, attesa nel 2020 per il cinquecentenario del maestro urbinate e posticipata causa pandemia. Da aprile a luglio 2022, circa 90 opere saranno finalmente riunite per l’occasione a Trafalgar Square dai più prestigiosi musei del mondo. L’obiettivo è ripercorrere la breve ma estremamente prolifica carriera del Sanzio e valorizzarne i talenti poliedrici: a un campionario impressionante di capolavori pittorici, si affiancheranno perciò straordinari disegni, ma anche progetti architettonici, documenti delle sue appassionate ricerche di archeologia, testimonianze dell’attività di designer di arazzi, sculture, incisioni e decorazioni di ogni genere che Raffaello portò avanti nella sua moderna e fiorente bottega.  

Mondrian. Dal 5 giugno al 9 ottobre alla Fondation Beyeler, Basilea 
Che cosa dipingeva Mondrian prima di approdare alle famose griglie colorate? Come nacque la pittura astratta che tutti conosciamo? A 150 anni dalla nascita dell’artista, la Fondation Beyeler di Basilea ripercorre il suo viaggio dalla figura all’astrazione. Grazie a importanti prestiti internazionali, ammireremo dune di sabbia e mulini a vento, paesaggi marini, piante stilizzate e cascine riflesse sull’acqua che a prima vista sembrano non avere nulla a che fare con il pittore olandese. Ciascuna di queste opere, tuttavia, ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo delle sue ricerche: lo scopriremo ricostruendo la rete di influssi e ispirazioni che ha nutrito il lavoro di Mondrian, in un mix di paesaggi ottocenteschi, Simbolismo e Cubismo. 


Piet Mondrian, Woods near Oele, 1908. Oil on canvas. Kunstmuseum Den Haag, S. B. Slijper Bequest © 2021 Mondrian/Holtzman Trust

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