Rifrangenze. Immagini in carta e argilla da 'Le Città Invisibili di Italo Calvino'. Opere di Rossella Canuti e Marina Gigli
Dal 23 Marzo 2023 al 07 Aprile 2023
Roma
Luogo: Moby Dick I Biblioteca e Hub culturale
Indirizzo: Via Ferrati 3/a
Orari: da lunedì a venerdì 10-20
Curatori: Elena Paloscia
Telefono per informazioni: +39 06 49701717
E-Mail info: ecodellartecomunica@gmail.com
L’esposizione Rifrangenze - Immagini in carta e argilla da “Le città invisibili di Italo Calvino”, opere di Rossella Canuti e Marina Gigli, a cura di Elena Paloscia ed organizzata dall’Associazione Eco dell’Arte, è allestita dal 23 marzo al 7 aprile 2023, presso Moby Dick, Biblioteca e Hub culturale gestita da Lazio Disco - Ente Regionale per la tutela del Diritto allo Studio universitario e la promozione della Conoscenza nel territorio della Regione Lazio, nel quartiere romano Garbatella e patrocinata dal Municipio VIII.
Il libro Le città invisibili di Italo Calvino, di cui nel 2023 ricorre il centenario, è stato pubblicato nel 1972 e si presenta come una serie di relazioni di viaggio che Marco Polo fa al Kublai Khan imperatore dei tartari…il testo narra di città inesistenti per ciascuna delle quali l’autore ha scelto un nome femminile.
Un libro, scrive Calvino, è uno spazio in cui il lettore deve entrare, girare magari perdersi ma a un certo punto trovare un’uscita o magari parecchie uscite, la possibilità di aprirsi una strada per venirne fuori…Italo Calvino
La doppia personale Rossella Canuti, illustratrice e Marina Gigli, ceramista, ha origine dalla lettura del celebre testo, in cui Marco Polo visita e racconta all’imperatore Kublai Khan le città del suo impero mettendo in luce il principio implicito della rifrangenza. «Io parlo parlo – dice Marco, – ma chi m’ascolta ritiene solo le parole che aspetta... Chi comanda al racconto non è la voce: è l’orecchio». Gli risponde Kublai: «Alle volte mi pare che la tua voce mi giunga da lontano, mentre sono prigioniero d’un presente vistoso e invivibile, in cui tutte le forme di convivenza umana sono giunte a un estremo del loro ciclo e non si può immaginare quali nuove forme prenderanno. E ascolto dalla tua voce le ragioni invisibili di cui le città vivevano, e per cui forse, dopo morte, rivivranno». (IX; corsivo 1)
L’intento di queste creazioni in carta e argilla, dunque, non è quello di rendere visibili tutte le città descritte da Calvino, ma di illustrare le riflessioni, o meglio le rifrangenze, che il racconto, nelle sue molteplici direzioni, produce in ognuna delle due artiste rivelando nuovi percorsi.
Nelle città invisibili raccontate da Marco Polo, come nelle opere di Rossella Canuti e di Marina Gigli, ci si può «girare in mezzo col pensiero, perdercisi, fermarsi a prendere il fresco, o scappare via di corsa». (II; corsivo 2)
In questo splendido spazio della Biblioteca - Hub Culturale Moby Dick crocevia di scambi culturali, le città di carta e di argilla di Rossella Canuti e di Marina Gigli, possono moltiplicare il gioco delle rifrangenze ogni giorno grazie al pubblico eterogeneo che lo spazio accoglie, dialogare con giovanissimi e con persone più mature, esprimendo al meglio il proprio potenziale evocativo e diventando così non solo un punto di approdo ma anche di partenza per un nuovo viaggio.
Le città invisibili di Italo Calvino sono luoghi in cui, a fronte di una preziosità e di un’operosità frenetica, si cela una realtà diversa; Marco Polo infatti, suggerisce che, solo volgendo lo sguardo da quelle meraviglie apparenti si potrebbero incontrare nubi di fumo denso, un triste risvolto della medaglia, cui è consigliabile solo accennare, affinché il castello di illusioni non crolli.
Vi si rintracciano tematiche ambientali e sociali. Così sembra proprio di immaginarli coloro che vivono a Bauci arroccati in alto tra le nuvole isolati dal mondo con i loro privilegi di casta, in una sovrastruttura tanto poetica quanto fragile. In ogni narrazione, in ogni città, anche in quelle che si somigliano le questioni appaiono speculari, ribaltate, in sospeso, perché Calvino, come Polo al Gran Khan, offre al lettore una via di fuga, una sottile speranza: «saper riconoscere chi e cosa non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».
Ed è proprio a quella via di fuga che guarda il lavoro di Rossella Canuti. Consapevole che le realtà distopiche descritte dall’autore non sono poi così diverse da quelle in cui viviamo, l’artista ha prediletto la scelta di quei brani che offrono vie d’uscita, alternative possibili. La Canuti attribuisce proprio alla ricerca della bellezza la proprietà salvifica dell’arte come risposta alle tante trappole della contemporaneità.
Per Marina Gigli l’attualità dell’opera di Calvino risiede nel saper suggerire tra le diverse strade indicate soluzioni che consentono di ricominciare, di reinventarsi lasciandoci alle spalle, talvolta senza neanche tentare di sbrigliarli, i grovigli di cui noi stessi siamo la causa. Altrettanto attuali risultano i temi legati al rispetto dell’ambiente, su cui Calvino offre interpretazioni che l’artista accoglie come una presa di coscienza del fragile equilibrio che oggi più che mai governa luoghi e relazioni. L’essenza ambigua dell’effimero che caratterizza i nostri tempi si concretizza nell’affascinante capovolgimento di senso della città istituzionale in marmo e mattoni che viene smontata e portata altrove, mentre quella dello svago e del circo rimane, sola nel suo essere sottile, inconsistente.
Rossella Canuti
Storica dell’arte, graphic designer e illustratrice, Rossella Canuti è attiva nel settore grafico-editoriale, didattico e storico-artistico.
Vive e lavora a Roma. Si forma come graphic designer all’Istituto Statale d’Arte di Roma “Silvio D’Amico”, si laurea in Storia dell’Arte medioevale e moderna all’Università “La Sapienza” e consegue il diploma di specializzazione post laurea e l’abilitazione all’insegnamento nella stessa disciplina.
Ha collaborato con Istituzioni pubbliche e private tra cui: la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (MACRO), l’Istituto Nazionale per la Grafica e il Museo di Roma in Trastevere per la progettazione e la realizzazione di laboratori didattici sperimentali e l’organizzazione di eventi espositivi in qualità di storico dell’arte e graphic designer.
È docente di Illustrazione e Editoria alla Scuola d’Arte e dei Mestieri Nicola Zabaglia del Comune di Roma. Come Storica dell’Arte ha all’attivo diverse pubblicazioni e ha insegnato la materia nelle Scuole d’Arte e dei Mestieri e al Liceo Picasso di Pomezia. Ha esposto in occasione di diverse mostre collettive e personali in Italia e all’estero organizzate da gallerie e musei ed ha partecipato a diversi contest di arte e illustrazione.
Marina Gigli
Artista e costruttrice di automata, collabora dal 2001 con il Modern Automata Museum presso cui è responsabile della didattica. Alcuni suoi lavori sono conservati presso il Modern Automata Museum e in Germania a Rüdesheim am Rhein presso il Siegfrieds Mechanisches Musikkabinett.
Come ceramista si è formata frequentando il Corso triennale di ceramica alla Scuola d’Arte e dei mestieri Nicola Zabaglia del Comune di Roma tra il 2016 e il 2018 e il Corso di ceramica raku presso Sant’Elena Deruta, tenuto da Mondo Ceramica.
Ama definirsi un’artista nomade sia per la sua scelta di lavorare in luoghi diversi che le consentono di cogliere stimoli e suggestioni sempre nuovi sia per la passione per la ricerca e la sperimentazione di materiali e tecniche.
Lavora con l’argilla creando opere in ceramica e porcellana e contaminando i suoi lavori, sculture e installazioni, con oggetti trovati. È attratta da legni, sassi, piume o altri oggetti che «la chiamano» e restano lì, spesso anche a lungo in attesa, prima di trovare una nuova collocazione, ed entrare così a far parte di un’opera. Le sue forme, spesso ispirate alla natura, possono essere astratte o rimandare vagamente a una realtà sognata, immaginata, che si definisce di volta in volta con modalità differenti. Ha esposto in occasione di diverse rassegne dedicate alla ceramica artistica organizzate nella Capitale e in Italia.
Vernissage giovedì 23 marzo ore 18.00
Eventi correlati
Giovedì 23 marzo
ore 18:00 inaugurazione
ore 19:00 Letture dal testo di Calvino con Rossella Canuti- Francesca Paloscia - Marina Lombardi improvvisazioni musicali di Stefano Bonifazi
Venerdì 7 aprile
ore 19:00 Finissage - Letture dal testo di Calvino con Rossella Canuti, Enrica Leo, Marlene Socal
Organizzazione
Eco dell’Arte Associazione ETS
Il libro Le città invisibili di Italo Calvino, di cui nel 2023 ricorre il centenario, è stato pubblicato nel 1972 e si presenta come una serie di relazioni di viaggio che Marco Polo fa al Kublai Khan imperatore dei tartari…il testo narra di città inesistenti per ciascuna delle quali l’autore ha scelto un nome femminile.
Un libro, scrive Calvino, è uno spazio in cui il lettore deve entrare, girare magari perdersi ma a un certo punto trovare un’uscita o magari parecchie uscite, la possibilità di aprirsi una strada per venirne fuori…Italo Calvino
La doppia personale Rossella Canuti, illustratrice e Marina Gigli, ceramista, ha origine dalla lettura del celebre testo, in cui Marco Polo visita e racconta all’imperatore Kublai Khan le città del suo impero mettendo in luce il principio implicito della rifrangenza. «Io parlo parlo – dice Marco, – ma chi m’ascolta ritiene solo le parole che aspetta... Chi comanda al racconto non è la voce: è l’orecchio». Gli risponde Kublai: «Alle volte mi pare che la tua voce mi giunga da lontano, mentre sono prigioniero d’un presente vistoso e invivibile, in cui tutte le forme di convivenza umana sono giunte a un estremo del loro ciclo e non si può immaginare quali nuove forme prenderanno. E ascolto dalla tua voce le ragioni invisibili di cui le città vivevano, e per cui forse, dopo morte, rivivranno». (IX; corsivo 1)
L’intento di queste creazioni in carta e argilla, dunque, non è quello di rendere visibili tutte le città descritte da Calvino, ma di illustrare le riflessioni, o meglio le rifrangenze, che il racconto, nelle sue molteplici direzioni, produce in ognuna delle due artiste rivelando nuovi percorsi.
Nelle città invisibili raccontate da Marco Polo, come nelle opere di Rossella Canuti e di Marina Gigli, ci si può «girare in mezzo col pensiero, perdercisi, fermarsi a prendere il fresco, o scappare via di corsa». (II; corsivo 2)
In questo splendido spazio della Biblioteca - Hub Culturale Moby Dick crocevia di scambi culturali, le città di carta e di argilla di Rossella Canuti e di Marina Gigli, possono moltiplicare il gioco delle rifrangenze ogni giorno grazie al pubblico eterogeneo che lo spazio accoglie, dialogare con giovanissimi e con persone più mature, esprimendo al meglio il proprio potenziale evocativo e diventando così non solo un punto di approdo ma anche di partenza per un nuovo viaggio.
Le città invisibili di Italo Calvino sono luoghi in cui, a fronte di una preziosità e di un’operosità frenetica, si cela una realtà diversa; Marco Polo infatti, suggerisce che, solo volgendo lo sguardo da quelle meraviglie apparenti si potrebbero incontrare nubi di fumo denso, un triste risvolto della medaglia, cui è consigliabile solo accennare, affinché il castello di illusioni non crolli.
Vi si rintracciano tematiche ambientali e sociali. Così sembra proprio di immaginarli coloro che vivono a Bauci arroccati in alto tra le nuvole isolati dal mondo con i loro privilegi di casta, in una sovrastruttura tanto poetica quanto fragile. In ogni narrazione, in ogni città, anche in quelle che si somigliano le questioni appaiono speculari, ribaltate, in sospeso, perché Calvino, come Polo al Gran Khan, offre al lettore una via di fuga, una sottile speranza: «saper riconoscere chi e cosa non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».
Ed è proprio a quella via di fuga che guarda il lavoro di Rossella Canuti. Consapevole che le realtà distopiche descritte dall’autore non sono poi così diverse da quelle in cui viviamo, l’artista ha prediletto la scelta di quei brani che offrono vie d’uscita, alternative possibili. La Canuti attribuisce proprio alla ricerca della bellezza la proprietà salvifica dell’arte come risposta alle tante trappole della contemporaneità.
Per Marina Gigli l’attualità dell’opera di Calvino risiede nel saper suggerire tra le diverse strade indicate soluzioni che consentono di ricominciare, di reinventarsi lasciandoci alle spalle, talvolta senza neanche tentare di sbrigliarli, i grovigli di cui noi stessi siamo la causa. Altrettanto attuali risultano i temi legati al rispetto dell’ambiente, su cui Calvino offre interpretazioni che l’artista accoglie come una presa di coscienza del fragile equilibrio che oggi più che mai governa luoghi e relazioni. L’essenza ambigua dell’effimero che caratterizza i nostri tempi si concretizza nell’affascinante capovolgimento di senso della città istituzionale in marmo e mattoni che viene smontata e portata altrove, mentre quella dello svago e del circo rimane, sola nel suo essere sottile, inconsistente.
Rossella Canuti
Storica dell’arte, graphic designer e illustratrice, Rossella Canuti è attiva nel settore grafico-editoriale, didattico e storico-artistico.
Vive e lavora a Roma. Si forma come graphic designer all’Istituto Statale d’Arte di Roma “Silvio D’Amico”, si laurea in Storia dell’Arte medioevale e moderna all’Università “La Sapienza” e consegue il diploma di specializzazione post laurea e l’abilitazione all’insegnamento nella stessa disciplina.
Ha collaborato con Istituzioni pubbliche e private tra cui: la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (MACRO), l’Istituto Nazionale per la Grafica e il Museo di Roma in Trastevere per la progettazione e la realizzazione di laboratori didattici sperimentali e l’organizzazione di eventi espositivi in qualità di storico dell’arte e graphic designer.
È docente di Illustrazione e Editoria alla Scuola d’Arte e dei Mestieri Nicola Zabaglia del Comune di Roma. Come Storica dell’Arte ha all’attivo diverse pubblicazioni e ha insegnato la materia nelle Scuole d’Arte e dei Mestieri e al Liceo Picasso di Pomezia. Ha esposto in occasione di diverse mostre collettive e personali in Italia e all’estero organizzate da gallerie e musei ed ha partecipato a diversi contest di arte e illustrazione.
Marina Gigli
Artista e costruttrice di automata, collabora dal 2001 con il Modern Automata Museum presso cui è responsabile della didattica. Alcuni suoi lavori sono conservati presso il Modern Automata Museum e in Germania a Rüdesheim am Rhein presso il Siegfrieds Mechanisches Musikkabinett.
Come ceramista si è formata frequentando il Corso triennale di ceramica alla Scuola d’Arte e dei mestieri Nicola Zabaglia del Comune di Roma tra il 2016 e il 2018 e il Corso di ceramica raku presso Sant’Elena Deruta, tenuto da Mondo Ceramica.
Ama definirsi un’artista nomade sia per la sua scelta di lavorare in luoghi diversi che le consentono di cogliere stimoli e suggestioni sempre nuovi sia per la passione per la ricerca e la sperimentazione di materiali e tecniche.
Lavora con l’argilla creando opere in ceramica e porcellana e contaminando i suoi lavori, sculture e installazioni, con oggetti trovati. È attratta da legni, sassi, piume o altri oggetti che «la chiamano» e restano lì, spesso anche a lungo in attesa, prima di trovare una nuova collocazione, ed entrare così a far parte di un’opera. Le sue forme, spesso ispirate alla natura, possono essere astratte o rimandare vagamente a una realtà sognata, immaginata, che si definisce di volta in volta con modalità differenti. Ha esposto in occasione di diverse rassegne dedicate alla ceramica artistica organizzate nella Capitale e in Italia.
Vernissage giovedì 23 marzo ore 18.00
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ore 18:00 inaugurazione
ore 19:00 Letture dal testo di Calvino con Rossella Canuti- Francesca Paloscia - Marina Lombardi improvvisazioni musicali di Stefano Bonifazi
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ore 19:00 Finissage - Letture dal testo di Calvino con Rossella Canuti, Enrica Leo, Marlene Socal
Organizzazione
Eco dell’Arte Associazione ETS
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