Dall’8 ottobre al 24 gennaio la grande mostra a Palazzo Ducale

Michelangelo divino artista. Appuntamento a Genova con il genio del Rinascimento

Michelangelo Buonarroti, Cleopatra, 1535 circa. Matita nera, 232 x 182 mm. Casa Buonarroti, Firenze, inv. 2 F
 

Francesca Grego

10/09/2020

Genova - Gli affreschi della Cappella Sistina, il David di Piazza della Signoria, la Pietà vaticana, la Cupola di San Pietro, il Mosè di San Pietro in Vincoli: impossibile riunire in una mostra i capolavori di Michelangelo, opere colossali che appartengono ancora ai luoghi per cui furono concepite. Ma il genio fiorentino fu artista prolifico e infaticabile: sono davvero molte le testimonianze del suo lavoro, capaci di illustrare la genesi dei tesori di Roma e Firenze, le vicende intricate del Rinascimento, l’evoluzione di un personaggio unico che raggiunse i vertici come scultore, pittore, architetto e poeta. “Artista universale”, lo definì sinteticamente il contemporaneo Giorgio Vasari, e qualcuno davanti al prodigio della Cappella Sistina appena dipinta immaginò che dietro i suoi affreschi ci fosse un intervento soprannaturale.

A raccontare la grandezza del Buonarroti sfidando l’inamovibilità delle sue opere più note arriva ora Michelangelo. Divino artista, in programma a Palazzo Ducale di Genova dall’8 ottobre dopo una lunga attesa. Curata da Cristina Acidini con Alessandro Cecchi ed Elena Capretti, la mostra ripercorrerà la carriera del genio fiorentino attraverso statue, rilievi, disegni e scritti autografi come le rime e le lettere conservate nel carteggio personale dell’autore. Tra i gioielli inclusi nel corpus espositivo figurano importanti sculture - il capolavoro giovanile della Madonna della Scala custodito a Casa Buonarroti e il monumentale Cristo Redentore, scoperto solo nel 2001 nel monastero di San Vincenzo a Bassano Romano (Viterbo) - ma anche preziosi disegni come la Testa di Cleopatra, realizzata dall’artista per l’amico Tommaso de’ Cavalieri e da questi ceduta al duca Cosimo I de’ Medici dietro insistenti pressioni. L’itinerario della mostra invita i visitatori di rivivere l’esistenza e l’evoluzione artistica di Michelangelo attraverso le diverse fasi della sua lunga e operosa carriera, affiancando alle opere originali del maestro lavori dei suoi collaboratori, dipinti e sculture ispirati alle sue ricerche, ritratti, medaglie e rari documenti d’epoca.


Madonna della Scala, Michelangelo Buonarroti, 1491 circa I Bassorilievo in marmo, 55,5 x 40 cm I Casa Buonarroti, Firenze

Ampio spazio sarà dato ai rapporti di Michelangelo con i grandi personaggi del suo tempo. “Nessun altro artista - si legge nella presentazione del progetto - ha mai potuto vantare, né può oggi vantare, d’aver frequentato sotto il loro stesso tetto due futuri pontefici da giovinetti, o di aver servito ben sei papi, o di aver intrattenuto rapporti diretti con mecenati della grandezza di Lorenzo il Magnifico e dei reali di Francia, Francesco I di Valois e la nuora Caterina de’ Medici”. Così nell’opera di Michelangelo abbiamo la possibilità di rileggere quasi un secolo denso di eventi: gli ultimi splendori di Lorenzo il Magnifico e la cacciata dei Medici da Firenze, la predicazione apocalittica di Savonarola e la sua caduta, l’ascesa della Città Eterna sotto Giulio II e le devastazioni del Sacco di Roma, le lacerazioni di una Cristianità divisa dagli scismi e il profilarsi della Controriforma. Oltre il candore del marmo e il tratto vigoroso delle matite, si affacciano le mille contraddizioni di un uomo amabile e iracondo, generoso e diffidente, lunatico e determinato, il mistero di un talento e di un carisma creativo che sembrano sfidare il divino nel momento stesso in cui lo celebrano.


Michelangelo Buonarroti, Studio per la testa di Leda, c.1530 I Casa Buonarroti