Dal 15 dicembre al 13 marzo in una mostra dossier
Balla brilla alla GAM di Milano. Intervista a Paola Zatti
Paola Zatti alla GAM - Galleria d'Arte Moderna, Milano | Foto: Marco Passerò
Francesca Grego
15/12/2021
Milano - Può una sola opera raccontare la grandezza di un artista? È la scommessa della GAM - Galleria d’Arte Moderna di Milano, che festeggia i 150 anni dalla nascita di Giacomo Balla con una mostra dossier dedicata al dipinto Bambina x balcone (1912). Tra i capolavori assoluti dell’autore, la tela segna il passaggio dal divisionismo alle ricerche sul movimento che impegneranno Balla durante la sua fase artistica più nota, quella futurista. Con la sbarre della ringhiera a dettare il ritmo della corsa, rapide pennellate descrivono l’abito azzurro, la treccia e e gli stivaletti di Luce, la figlia del pittore, mentre si sposta balzando lungo il terrazzo dell’appartamento di famiglia ai Parioli. Grazie alla ripetizione dell’immagine, i movimenti della piccola si scompongono in una sequenza di istanti che coesistono nello spazio simultaneo del dipinto.
Fascino d’avanguardia, sperimentazioni tecniche e una storia tutta da raccontare si intrecciano in un quadro come Bambina x balcone, punto di partenza privilegiato per un viaggio ricco di curiosità e scoperte inattese. Da oggi 15 dicembre fino al 13 marzo 2022, nella suggestiva Sala del Parnaso della Villa Reale il quadro dialogherà con preziosi disegni mai visti in mostra, fotografie e opere pittoriche utili a ricostruirne le vicende in un periodo denso di novità per l’arte italiana ed europea.
"Balla. Bambina x balcone", Allestimento alla GAM di Milano
Ne parliamo con Paola Zatti, conservatore responsabile presso la Galleria d’Arte Moderna.
“In occasione dei 150 anni dalla nascita di Balla, abbiamo deciso di misurarci con un modo di fare divulgazione diverso dal solito e dimostrare che con un solo capolavoro è possibile raccontare un’epoca”, spiega la curatrice. “Tra le diverse opere dell’artista presenti alla GAM, la Bambina che corre sul balcone o Bambina x balcone - un titolo decisamente futurista! - ci è parsa quella più adatta a ricostruire una parte molto significativa della vicenda di Balla e del suo tempo. Mi piace pensare che questa mostra sia un piccolo regalo del museo per Milano, in questo Natale ancora un po’ strano”.
Quali strade hanno portato questo quadro alla GAM?
“Il dipinto è arrivato alla GAM insieme a uno straordinario nucleo di opere grazie alla donazione di Nedda Mieli Grassi, vedova di un importantissimo collezionista del primo Novecento. Carlo Grassi acquisisce la Bambina x balcone nel ’47 direttamente da Balla. Questo acquisto dice molto sull’abilità del collezionista, che non si limita a comprare il quadro, ma intuisce l’importanza di alcuni studi propedeutici alla sua realizzazione, e li acquisisce. È questa la vera novità della mostra: tre disegni rarissimi e inediti di Balla intorno al tema del movimento, che è poi il fulcro del dipinto”.
Giacomo Balla, "Bambina x balcone", 1912, Olio su tela, Milano, Galleria d’Arte Moderna, Collezione Grassi | © Comune di Milano - tutti i diritti riservati Galleria d’Arte Moderna, Milano | Foto: Aleph, Como
Che cosa raccontano ai visitatori gli studi preparatori di Bambina x balcone?
“Accanto al quadro, i disegni documentano gli studi che Balla conduce sul movimento delle gambe, sull’alternanza del piede che si alza e che si abbassa, sul ginocchio che si piega e che si distende. Sono disegni piuttosto geometrici, quasi astratti, grazie ai quali comprendiamo l’intero processo alla base di un’opera veramente molto particolare e le ricerche che l’artista stava conducendo in quel periodo. Nello stesso anno Balla dipingerà infatti altri due capolavori fondamentali nel suo percorso verso il futurismo: il Dinamismo di un cane al guinzaglio, oggi conservato alla Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, e la Mano del violinista della Estorick Collection di Londra”.
Nonostante sia un dipinto molto noto, in questa mostra Bambina x balcone svela un piccolo segreto…
“Il quadro è dipinto fronte-retro. Sul retro rappresenta un grande albero senza foglie realizzato tra il ’96 e il ’97. La tela, che oggi vediamo capovolta, può essere divisa in due aree: nella parte superiore è un’opera tardo divisionista a tutti gli effetti, che può richiamare alla mente la pittura di Segantini; nella parte inferiore, dove osserviamo lo sviluppo dei rami, la stesura dei colori rivela che Balla era già in una fase di cambiamento”.
Giacomo Balla, "Bambina x balcone (studio per il dipinto)", 1912, Inchiostro su carta, Milano, Galleria d’Arte Moderna, Collezione Grassi | © Comune di Milano - tutti i diritti riservati - Galleria d’Arte Moderna, Milano | Foto: Solange Souza
Come avviene il passaggio di Balla dal divisionismo al futurismo?
“Questo dipinto racconta un’altra cosa importante: il rapporto di Balla con il Futurismo non fu immediato. Per esempio l’artista non viene incluso nella grande rassegna futurista del 1912 alla galleria Bernheim-Jeune di Parigi. Un anno dopo, in una lettera a Gino Severini, Umberto Boccioni segnala un artista interessante, che ha cominciato a sperimentare con i dipinti di movimento: in parte sono ancora veristi, ma sono incredibilmente avanzati e molto diversi da quelli di pochi anni prima. è un autore che ha viaggiato e ha visto molto, e condivide le nostre idee in tutto e per tutto, scrive Boccioni. Ma dice anche: è ancora troppo fotografico. E qui si apre un altro capitolo che abbiamo voluto raccontare nella mostra”.
Quanto influisce la passione di Balla per la fotografia nella genesi di questo quadro?
“Nel realizzare la Bambina per balcone Balla aveva guardato direttamente agli esperimenti condotti in fotografia a proposito del movimento. A quei tempi in Italia circolavano le foto di Marey, pubblicate già nel 1887, di Muybridge, che in quegli anni era molto studiato dalle avanguardie, e naturalmente di Anton Giulio Bragaglia. Si tratta di immagini oggi molto difficili da ottenere, che siamo riusciti a inserire nel percorso della mostra grazie al contributo di un collezionista italiano. Le due preziose fotografie di Muybridge che esponiamo nella Sala del Parnaso consentono di osservare come la Bambina x balcone di ispiri proprio a queste riflessioni fotografiche su ritmo delle immagini e sulla resa del dinamismo attraverso una sequenza”.
Giacomo Balla con Elisa e Luce sul terrazzo | Courtesy Galleria Russo, Roma
Quali altre opere arricchiscono l’allestimento?
“Una è di Armando Spadini, che dal ’19 fu vicino di casa dell’artista a Roma, in via Paisiello. Spadini rappresenta la casa di Balla ispirandosi all’interesse manifestato dai futuristi per le trasformazioni urbane: sulla sinistra, per esempio, vediamo un’impalcatura che ricorda opere come Officine a Porta Romana o la Città che sale di Boccioni. A questa tela abbiamo accostato una fotografia molto bella di Balla con la moglie e la figlia Luce proprio sul balcone raffigurato nel quadro.
Infine abbiamo un’opera del ’65 di Mario Schifano, che studiò a lungo il futurismo e Balla in particolare. So che veniva spesso a guardare la Bambina x balcone in museo. Non è un caso quindi che abbia dedicato a questo quadro una corposa serie di immagini: noi ne abbiamo esposta una, in prestito dal Museo del Novecento, per evidenziare che l’avanguardia nasce sì con il futurismo, ma è un’esperienza talmente forte da segnare gli artisti fino agli anni Sessanta. Tra la mostra sul divisionismo in corso al piano terra e il focus su Balla che termina con Schifano, in questo momento la GAM restituisce in maniera completa di questa interessante catena”.
Eadweard Muybridge, "Woman emptying bucket of water (Plate 403 da The Animal Locomotion)", 1887, Collotipo | Courtesy Collezione Dionisio Gavagnin, Treviso
Leggi anche:
• Il docufilm "BALLA. Il signore della luce" di ARTE.it alla Cineteca Milano
• Balla. Bambina x balcone
• Giacomo Balla a Milano: le opere della Banca d'Italia si svelano in una mostra
Fascino d’avanguardia, sperimentazioni tecniche e una storia tutta da raccontare si intrecciano in un quadro come Bambina x balcone, punto di partenza privilegiato per un viaggio ricco di curiosità e scoperte inattese. Da oggi 15 dicembre fino al 13 marzo 2022, nella suggestiva Sala del Parnaso della Villa Reale il quadro dialogherà con preziosi disegni mai visti in mostra, fotografie e opere pittoriche utili a ricostruirne le vicende in un periodo denso di novità per l’arte italiana ed europea.
"Balla. Bambina x balcone", Allestimento alla GAM di Milano
Ne parliamo con Paola Zatti, conservatore responsabile presso la Galleria d’Arte Moderna.
“In occasione dei 150 anni dalla nascita di Balla, abbiamo deciso di misurarci con un modo di fare divulgazione diverso dal solito e dimostrare che con un solo capolavoro è possibile raccontare un’epoca”, spiega la curatrice. “Tra le diverse opere dell’artista presenti alla GAM, la Bambina che corre sul balcone o Bambina x balcone - un titolo decisamente futurista! - ci è parsa quella più adatta a ricostruire una parte molto significativa della vicenda di Balla e del suo tempo. Mi piace pensare che questa mostra sia un piccolo regalo del museo per Milano, in questo Natale ancora un po’ strano”.
Quali strade hanno portato questo quadro alla GAM?
“Il dipinto è arrivato alla GAM insieme a uno straordinario nucleo di opere grazie alla donazione di Nedda Mieli Grassi, vedova di un importantissimo collezionista del primo Novecento. Carlo Grassi acquisisce la Bambina x balcone nel ’47 direttamente da Balla. Questo acquisto dice molto sull’abilità del collezionista, che non si limita a comprare il quadro, ma intuisce l’importanza di alcuni studi propedeutici alla sua realizzazione, e li acquisisce. È questa la vera novità della mostra: tre disegni rarissimi e inediti di Balla intorno al tema del movimento, che è poi il fulcro del dipinto”.
Giacomo Balla, "Bambina x balcone", 1912, Olio su tela, Milano, Galleria d’Arte Moderna, Collezione Grassi | © Comune di Milano - tutti i diritti riservati Galleria d’Arte Moderna, Milano | Foto: Aleph, Como
Che cosa raccontano ai visitatori gli studi preparatori di Bambina x balcone?
“Accanto al quadro, i disegni documentano gli studi che Balla conduce sul movimento delle gambe, sull’alternanza del piede che si alza e che si abbassa, sul ginocchio che si piega e che si distende. Sono disegni piuttosto geometrici, quasi astratti, grazie ai quali comprendiamo l’intero processo alla base di un’opera veramente molto particolare e le ricerche che l’artista stava conducendo in quel periodo. Nello stesso anno Balla dipingerà infatti altri due capolavori fondamentali nel suo percorso verso il futurismo: il Dinamismo di un cane al guinzaglio, oggi conservato alla Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, e la Mano del violinista della Estorick Collection di Londra”.
Nonostante sia un dipinto molto noto, in questa mostra Bambina x balcone svela un piccolo segreto…
“Il quadro è dipinto fronte-retro. Sul retro rappresenta un grande albero senza foglie realizzato tra il ’96 e il ’97. La tela, che oggi vediamo capovolta, può essere divisa in due aree: nella parte superiore è un’opera tardo divisionista a tutti gli effetti, che può richiamare alla mente la pittura di Segantini; nella parte inferiore, dove osserviamo lo sviluppo dei rami, la stesura dei colori rivela che Balla era già in una fase di cambiamento”.
Giacomo Balla, "Bambina x balcone (studio per il dipinto)", 1912, Inchiostro su carta, Milano, Galleria d’Arte Moderna, Collezione Grassi | © Comune di Milano - tutti i diritti riservati - Galleria d’Arte Moderna, Milano | Foto: Solange Souza
Come avviene il passaggio di Balla dal divisionismo al futurismo?
“Questo dipinto racconta un’altra cosa importante: il rapporto di Balla con il Futurismo non fu immediato. Per esempio l’artista non viene incluso nella grande rassegna futurista del 1912 alla galleria Bernheim-Jeune di Parigi. Un anno dopo, in una lettera a Gino Severini, Umberto Boccioni segnala un artista interessante, che ha cominciato a sperimentare con i dipinti di movimento: in parte sono ancora veristi, ma sono incredibilmente avanzati e molto diversi da quelli di pochi anni prima. è un autore che ha viaggiato e ha visto molto, e condivide le nostre idee in tutto e per tutto, scrive Boccioni. Ma dice anche: è ancora troppo fotografico. E qui si apre un altro capitolo che abbiamo voluto raccontare nella mostra”.
Quanto influisce la passione di Balla per la fotografia nella genesi di questo quadro?
“Nel realizzare la Bambina per balcone Balla aveva guardato direttamente agli esperimenti condotti in fotografia a proposito del movimento. A quei tempi in Italia circolavano le foto di Marey, pubblicate già nel 1887, di Muybridge, che in quegli anni era molto studiato dalle avanguardie, e naturalmente di Anton Giulio Bragaglia. Si tratta di immagini oggi molto difficili da ottenere, che siamo riusciti a inserire nel percorso della mostra grazie al contributo di un collezionista italiano. Le due preziose fotografie di Muybridge che esponiamo nella Sala del Parnaso consentono di osservare come la Bambina x balcone di ispiri proprio a queste riflessioni fotografiche su ritmo delle immagini e sulla resa del dinamismo attraverso una sequenza”.
Giacomo Balla con Elisa e Luce sul terrazzo | Courtesy Galleria Russo, Roma
Quali altre opere arricchiscono l’allestimento?
“Una è di Armando Spadini, che dal ’19 fu vicino di casa dell’artista a Roma, in via Paisiello. Spadini rappresenta la casa di Balla ispirandosi all’interesse manifestato dai futuristi per le trasformazioni urbane: sulla sinistra, per esempio, vediamo un’impalcatura che ricorda opere come Officine a Porta Romana o la Città che sale di Boccioni. A questa tela abbiamo accostato una fotografia molto bella di Balla con la moglie e la figlia Luce proprio sul balcone raffigurato nel quadro.
Infine abbiamo un’opera del ’65 di Mario Schifano, che studiò a lungo il futurismo e Balla in particolare. So che veniva spesso a guardare la Bambina x balcone in museo. Non è un caso quindi che abbia dedicato a questo quadro una corposa serie di immagini: noi ne abbiamo esposta una, in prestito dal Museo del Novecento, per evidenziare che l’avanguardia nasce sì con il futurismo, ma è un’esperienza talmente forte da segnare gli artisti fino agli anni Sessanta. Tra la mostra sul divisionismo in corso al piano terra e il focus su Balla che termina con Schifano, in questo momento la GAM restituisce in maniera completa di questa interessante catena”.
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