Dall’8 marzo al 28 luglio

“Testimoni”. Le novità del Brescia Photo Festival 2024

Franco Fontana, Puglia landscape Italy, 1981 I Italiae. Dagli Alinari ai maestri della fotografia contemporanea
 

Francesca Grego

28/02/2024

Brescia - Nessuna arte ha, come la fotografia, la capacità di documentare il presente, favorendo la lettura della storia attraverso le immagini: è l’idea alla base della VII edizione del Brescia Photo Festival, che si intitola, appunto, Testimoni. In programma dall’8 marzo al 28 luglio, anche quest’anno la rassegna bresciana ha tutti i numeri per conquistare visitatori curiosi e appassionati di fotografia sempre più numerosi. Cuore del programma sarà la grande mostra dedicata al maestro Franco Fontana in occasione del 90° compleanno, mentre Maurizio Galimberti è l’autore scelto per celebrare un altro importante anniversario: i 50 anni della strage di Piazza della Loggia, che sconvolse la città - e l’Italia intera - il 28 maggio del 1974. Ma le sorprese del Brescia Photo Festival 2024 non finiscono qui. Scopriamole nei dettagli. 

Quando il Colore è protagonista. L’omaggio a Franco Fontana
Oltre cento immagini per conoscere da vicino uno dei più grandi fotografi del nostro tempo: è l’occasione che ci sarà offerta al Museo di Santa Giulia per tutta la durata del festival, grazie all’importante monografica realizzata in collaborazione con Studio Fontana. Franco Fontana. Colore è il punto di arrivo di un lavoro di indagine di indagine e restauro sulle opere del maestro, da scoprire in una selezione che abbraccia gli anni compresi tra il 1961 e il 2017.
Pioniere della fotografia a colori, Fontana ha la straordinaria capacità di trasformare in paesaggio tutto ciò che appare davanti al suo obiettivo: lungo il percorso espositivo ammireremo paesaggi umani, urbani, naturali, che spesso hanno anche il dono di saperci sorprendere con la qualità di vere e proprie composizioni astratte. Franco Fontana inizia a lavorare con il colore alla fine degli anni Cinquanta, mettendo in discussione i codici della fotografia d’arte in bianco e nero ereditati dal Neorealismo. Nelle sue immagini originali e curatissime, il colore diventa protagonista: non è un mezzo, ma il messaggio; non un elemento casuale, bensì l’attore principale sulla scena. 


Maurizio Galimberti, Studio n.11, 2023

La Storia in mille pezzi: Galimberti per i 50 anni di Piazza della Loggia

In contemporanea con Colore, dall’8 marzo al 28 luglio  il Museo di Santa Giulia rievocherà i 50 anni della strage di Piazza della Loggia con le immagini di uno dei più originali interpreti della fotografia di storia. Parliamo di Maurizio Galimberti, che negli ultimi anni ha riletto significativi episodi del recente passato attraverso la sua iconica poetica del frammento. Il ricordo del tragico evento del ‘74 prenderà vita a partire da un reportage di Renato Corsini, tra le più lucide testimonianze di quei giorni: una grande installazione ingloberà 40 composizioni, oltre a polaroid, manifesti, disegni e articoli di giornale, con la caratteristica cifra espressiva di Galimberti. 

Gabriele Micalizzi, testimone del nostro tempo
Dal 23 aprile al 1° settembre, Brescia ospiterà Legacy, la prima mostra di taglio curatoriale di Gabriele Micalizzi, tra i più interessanti fotoreporter dei nostri giorni. Inviato di guerra di rilievo internazionale, Micalizzi ha affiancato alla testimonianza dei conflitti bellici progetti di stampo umanitario, sociale e artistico. I suoi scatti danno risalto all’aspetto materico della fotografia, bilanciando la predilezione contemporanea per il digitale con il suo contrario, cioè dando voce alla concretezza dell’immagine come ai tempi in cui era creata semplicemente attraverso la luce e i sali d’argento. Al Museo di Santa Giulia Micalizzi inviterà il pubblico a ripercorrere alcuni dei più importanti eventi della contemporaneità, in parallelo con l’evoluzione del linguaggio fotografico. 


Federico Garolla, Moda, Roma 1958 (© Federico Garolla)

Garolla, Samugheo, Orsi: dal cinema alla moda, il Novecento va in scena al Mo.Ca
Secondo polo di attrazione del Brescia Photo Festival 2024 sarà il Mo.Ca. - Centro per le Nuove Culture, teatro di altre tre mostre. La prima della lista è Saper leggere il tempo, dedicata a Federico Garolla (1925-2012), tra i fotografi più influenti sulla scena italiana degli anni Cinquanta e Sessanta. “L’opera di Garolla si colloca in una dimensione, in linea con Cartier-Bresson e Avedon, in cui il soggetto riflette il mondo di un’epoca e lo stile distintivo del suo autore”, scrivono i curatori del progetto. Stelle del teatro e della tv, modelle, artisti, ma anche persone comuni, sono i protagonisti degli scatti di Garolla, dove nulla è lasciato al caso, ma tutto appare disinvolto, sofisticatamente casuale e perfettamente orchestrato. Garolla è stato tra i primi a fotografare la moda in strada al mattino presto, nelle periferie urbane ancora libere dal traffico, sulle scalinate di una Roma deserta, o in contesti ancora più insoliti. La sua idea di glamour si basa sulla giustapposizione di immagini dissonanti, in un gioco di contrasti estetici e sociali (in programma dal 16 marzo al 12 maggio). 

Con Dentro il cinema, dedicata alla fotografa italiana Chiara Samugheo (1935-2022), andremo invece alle origini del reportage cinematografico attraverso il lavoro di una pioniera del genere (sempre al Mo.Ca. dal 16 marzo al 12 maggio). Con il suo approccio innovativo alle celebrity, Chiara Samugheo ha conquistato le pagine di popolari riviste di spettacolo e costume, come Cinema Nuovo, Epoca, Stern, Vogue, Paris Match, Life e Vanity Fair. Tra i punti di forza dei suoi scatti, la peculiare sintesi tra la foto “posata” e l’istantanea catturata al volo, accanto a uno sguardo femminile che ha offerto un significativo contributo al movimento di liberazione sessuale degli anni Sessanta.

 
Chiara Samugheo, Sophia Loren, Roma anni-‘60. Courtesy Archivio Mauro Raffini (© Chiara Samugheo)

Dal 18 maggio al 30 giugno, infine, il progetto PercORSI punterà i riflettori su un artista estremamente versatile, che ha spaziato dalla moda al reportage, dal ritratto alla foto sperimentale, con uno stile personale e immediatamente riconoscibile. Parliamo di Carlo Orsi (1941-2021), rappresentato al Mo.Ca. da 80 immagini tutte da scoprire: ritratti dal mondo dell’arte, del cinema, dello sport, della musica, della moda, della cultura, che raccontano l’evoluzione della società attraverso i suoi protagonisti. 

La collaborazione con il Vittoriale: dieci fotografe a casa di D’Annunzio
Tra le novità della VII edizione del Brescia Photo Festival c’è anche la collaborazione con la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera. Nell’estate 2024 il complesso monumentale ospiterà una collettiva di dieci fotografe italiane, come Maria Vittoria Backhaus, Silvia Camporesi, Antonella Monzoni, ciascuna portatrice di uno sguardo differente sugli spazi della storica residenza di Gabriele d’Annunzio.