Un dialogo tra le arti a Bologna nel segno di Raffaello

Un dialogo tra le arti a Bologna nel segno di Raffaello, Pinacoteca Nazionale di Bologna

DAL 04/03/2020 AL 07/06/2020

Bologna

LUOGO: Bologna - Via delle Belle Arti 56 | Museo Pinacoteca Nazionale

ENTI PROMOTORI:

Direzione Musei Emilia Romagna, Patrocinio del Comune di Bologna

ORARI: martedì - domenica 8:30-19:30

COSTO DEL BIGLIETTO: intero 8 euro, ragazzi da 18 ai 25 anni: 2 euro. Gratuito per tutti i cittadini di età inferiore a 18 anni

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 051 4209411

E-MAIL: pm-ero.urp@beniculturali.it

SITO UFFICIALE: pinacotecabologna.beniculturali.it

ARTISTI: Raffaello Sanzio, Alfonso Lombardi

PROMOTORI: Direzione Musei Emilia Romagna, Patrocinio del Comune di Bologna


Nell’ambito dei progetti promossi dal “Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni della morte di Raffaello” del Mibact, la Direzione Musei Emilia Romagna organizza presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna due mostre dedicate al protagonista indiscusso del Rinascimento, parti del progetto Un dialogo tra le arti a Bologna nel segno di Raffaello.

La prima mostra La fortuna visiva di Raffaello nella grafica del XVI secolo. Da Marcantonio Raimondi a Giulio Bonasone a cura di Elena Rossoni sarà un modo per entrare nel vivo del rapporto di Raffaello Sanzio con la produzione incisoria, attraverso gli artisti che con lui lavorarono o che furono tra i primi protagonisti della diffusione delle sue idee dopo la sua morte.

La seconda mostra dal titolo Alfonso Lombardi: il colore e il rilievo, a cura di Alessandra Giannotti e Marcello Calogero, è dedicata allo scultore Alfonso Lombardi, artista che, formatosi nel solco della tradizione scultorea padana, fu in grado di aggiornare in senso raffaellesco il proprio stile ancor prima di recarsi a Roma nel 1533. Furono determinanti lo studio dei disegni e delle incisioni tratte da opere del maestro e i contatti con pittori che all’urbinate avevano guardato.

Nei suoi soli 37 anni di vita Raffaello è riuscito a lasciare un'impronta indelebile sull'intera arte occidentale, creando modelli fondativi, recepiti ed elaborati per secoli. A promuovere una capillare diffusione del suo stile fu lo stesso Raffaello, quando decise di affidare i propri disegni ad incisori, contribuendo così ad amplificare la propria fama.

Del resto l’Emilia, con i suoi vivaci centri di Bologna, Ferrara, Modena e Piacenza, già prima del 1520, era stata segnata da uno speciale quanto precoce interesse per Raffaello: lo dimostra in particolare Bologna, dove era ben visibile nella chiesa di San Giovanni in Monte l'Estasi di Santa Cecilia del Sanzio oggi conservata presso la Pinacoteca Nazionale

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