Passeggiata al museo
La Madonna con il canonico: visita al capolavoro di van Eyck con due guide d'eccezione - I parte
Jan van Eyck, Madonna del Canonico van der Paele, 1436, Olio su tavola, 157.8 X 122.1 cm, Bruges, Groeninge Museum | Foto: © JanDHondt | Courtesy of Visitflanders
Samantha De Martin
31/05/2019
Prima di salire in sella alla sua bicicletta per sfrecciare tra le silenziose stradine di Bruges, dopo aver preso parte alla presentazione alla stampa internazionale del nuovo Museo Gruuthuse, Till-Holger Borchert ci accompagna di fronte a uno dei suoi capolavori preferiti, cui fa visita tutte le mattine prima di cominciare la giornata.
La Madonna con il Canonico van der Paele - spiega il direttore generale dei Musei di Bruges e conservatore capo del Museo Groeninge - è la seconda opera più grande di van Eyck dopo il Polittico dell'Agnello Mistico custodito a Gand. Non sono molte le opere dell’artista giunte fino a noi. Ne possediamo una ventina. Questa è un’opera datata, firmata e conservata nella città nella quale è stata realizzata. In molti vengono al Museo Groeninge ad ammirare questo capolavoro che solleva ancora oggi molta curiosità. Sono in molti ad avere ammirato ed imitato l’espressione dei volti di questa tavola, fondamentale per tutta l’arte dei secoli XV e XVI”.
Chiediamo a Till se l’opera abbia, in un certo qual modo, un legame con la ricchezza economica e la straordinaria fioritura della città raggiunta in quegli anni da Bruges nel settore finanziario e commerciale.
“Sì e no. Il canonico van der Paele è un clericale, un uomo di grande potere, con una posizione economica privilegiata. Sicuramente ha vissuto in un momento chiave per la città, durante il quale chi godeva di un certo potere era solito ingaggiare artisti illustri per commissionare loro alcune opere. E il canonico voleva avere la certezza che la sua figura sarebbe rimasta nella memoria dei posteri, anche dopo la sua morte”.
Jan van Eyck, Madonna del Canonico van der Paele, 1436, Olio su tavola, 157.8 X 122.1 cm, Bruges, Groeninge Museum (particolare)
Ed in effetti, a guardarla da vicino, questa straordinaria tavola del padre della pittura a olio dice molto più di quanto si potrebbe immaginare osservandola sui libri. In questo raffinato “museo cronologico” che è il Groeninge, tempio dei maestri fiamminghi, dove uno straordinario Giudizio Universale di Hieronymus Bosch accoglie i visitatori con le raccapriccianti figure che incarnano la chiesa e i suoi seguaci, l’esempio più antico di Sacra Conversazione realizzato da Jan van Eyck nel 1436, sembra davvero fuoriuscire dalla cornice originale per trasmettere al visitatore il respiro dei suoi protagonisti, il profumo del tappeto, lo sfarzo dei broccati, il luccichio delle gemme preziose, i riflessi vividissimi sugli oggetti di metallo, il realismo dei volti, quasi parlanti.
Un particolare del tessuto in broccato della figura di San Donaziano.
Ad attirare l’attenzione del pubblico sulla tavola, più che la sacralità della Vergine - assisa in trono, al centro della scena, con il Bambino sulle ginocchia che porge alla madre un mazzolino di fiori bianchi e rossi, simbolo della purezza della Vergine e preannuncio del sangue della Passione - è il bianco abbagliante dell’anziano canonico. Come indica anche la lunga iscrizione sulla tavola, firmata e datata, van der Paele aveva commissionato all’artista quest'opera che in origine decorava l’altare della Chiesa di San Donaziano, demolita all’indomani della rivoluzione francese e nella quale furono battezzati di figli di Jan van Eyck.
Il committente, Joris van der Paele, che della chiesa era il prevosto, avvolto nella sua tunica bianca, è seduto alla destra in atto di preghiera, mentre alle sue spalle è posto San Giorgio, il santo protettore, vestito da soldato. L’importante carica ecclesiastica raggiunta dall’anziano committente trapela dagli oggetti, il libro e gli occhiali, che tiene tra le mani e che testimoniano il suo status di erudito.
SEGUE ( II PARTE): CLICCA QUI
La Madonna con il Canonico van der Paele - spiega il direttore generale dei Musei di Bruges e conservatore capo del Museo Groeninge - è la seconda opera più grande di van Eyck dopo il Polittico dell'Agnello Mistico custodito a Gand. Non sono molte le opere dell’artista giunte fino a noi. Ne possediamo una ventina. Questa è un’opera datata, firmata e conservata nella città nella quale è stata realizzata. In molti vengono al Museo Groeninge ad ammirare questo capolavoro che solleva ancora oggi molta curiosità. Sono in molti ad avere ammirato ed imitato l’espressione dei volti di questa tavola, fondamentale per tutta l’arte dei secoli XV e XVI”.
Chiediamo a Till se l’opera abbia, in un certo qual modo, un legame con la ricchezza economica e la straordinaria fioritura della città raggiunta in quegli anni da Bruges nel settore finanziario e commerciale.
“Sì e no. Il canonico van der Paele è un clericale, un uomo di grande potere, con una posizione economica privilegiata. Sicuramente ha vissuto in un momento chiave per la città, durante il quale chi godeva di un certo potere era solito ingaggiare artisti illustri per commissionare loro alcune opere. E il canonico voleva avere la certezza che la sua figura sarebbe rimasta nella memoria dei posteri, anche dopo la sua morte”.
Jan van Eyck, Madonna del Canonico van der Paele, 1436, Olio su tavola, 157.8 X 122.1 cm, Bruges, Groeninge Museum (particolare)
Ed in effetti, a guardarla da vicino, questa straordinaria tavola del padre della pittura a olio dice molto più di quanto si potrebbe immaginare osservandola sui libri. In questo raffinato “museo cronologico” che è il Groeninge, tempio dei maestri fiamminghi, dove uno straordinario Giudizio Universale di Hieronymus Bosch accoglie i visitatori con le raccapriccianti figure che incarnano la chiesa e i suoi seguaci, l’esempio più antico di Sacra Conversazione realizzato da Jan van Eyck nel 1436, sembra davvero fuoriuscire dalla cornice originale per trasmettere al visitatore il respiro dei suoi protagonisti, il profumo del tappeto, lo sfarzo dei broccati, il luccichio delle gemme preziose, i riflessi vividissimi sugli oggetti di metallo, il realismo dei volti, quasi parlanti.
Un particolare del tessuto in broccato della figura di San Donaziano.
Ad attirare l’attenzione del pubblico sulla tavola, più che la sacralità della Vergine - assisa in trono, al centro della scena, con il Bambino sulle ginocchia che porge alla madre un mazzolino di fiori bianchi e rossi, simbolo della purezza della Vergine e preannuncio del sangue della Passione - è il bianco abbagliante dell’anziano canonico. Come indica anche la lunga iscrizione sulla tavola, firmata e datata, van der Paele aveva commissionato all’artista quest'opera che in origine decorava l’altare della Chiesa di San Donaziano, demolita all’indomani della rivoluzione francese e nella quale furono battezzati di figli di Jan van Eyck.
Il committente, Joris van der Paele, che della chiesa era il prevosto, avvolto nella sua tunica bianca, è seduto alla destra in atto di preghiera, mentre alle sue spalle è posto San Giorgio, il santo protettore, vestito da soldato. L’importante carica ecclesiastica raggiunta dall’anziano committente trapela dagli oggetti, il libro e gli occhiali, che tiene tra le mani e che testimoniano il suo status di erudito.
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Alla scoperta della città di Van Eyck e dei Maestri fiamminghi su www.visitbruges.be
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