In attesa delle celebrazioni per i 200 anni dalla morte dello scultore
Verso il 2022, nel segno di Canova
Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere Vincitrice, 1804-1808, Gesso, Possagno, Gypsotheca e Museo Antonio Canova | Courtesy of Museo Canova
Samantha De Martin
31/10/2020
La macchina organizzativa in vista del 2022 è già stata attivata con un unico grande obiettivo: celebrare Antonio Canova a 200 anni dalla morte con una serie di iniziative, in Italia e nel mondo, che rendano il giusto omaggio al più grande scultore di tutti i tempi.
La Fondazione Canova onlus, gestore del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno, assieme al Comune e ai Musei Civici di Bassano del Grappa, ha anticipato alla stampa il contenuto dell’accordo di collaborazione per il coordinamento delle celebrazioni “Canova 2022”. Le due istituzioni conservano nei propri musei larga parte del patrimonio canoviano e quasi tutte le testimonianze della fase originaria del genio creativo di Antonio Canova (studi preparatori, disegni, bozzetti, gessi). Grazie a questo progetto le due realtà museali, che distano pochi chilometri l’una dall’altra, si confermano il polo canoviano più importante al mondo.
Al momento bisognerà accontentarsi di qualche “assaggio” visto che il programma di attività e iniziative che da Bassano e Possagno si estenderanno a diverse città italiane, e non solo, è ancora in fase di definizione, anche se un calendario potrebbe già essere condiviso con l'inizio dell’anno nuovo.
Un comitato nazionale per Canova
L’idea ipotizzata dai due Enti con il rispettivo Comitato di Studi è quella di costituire un gruppo di lavoro: un Comitato organizzatore per attivare lo scambio di informazioni e l’organizzazione delle attività proposte dai due soggetti in
occasione delle celebrazioni (restauri, mostre, convegni).
“In tempi come questi - ha spiegato Vittorio Sgarbi, presidente di Fondazione Canova onlus - è ancora faticoso riuscire a capire cosa mettere in atto, così come fare previsioni sulle attività delle singole città. La programmazione è ancora in fieri. Ma quello che possiamo ipotizzare è l’idea di un comitato nazionale per Canova, accanto al trittico dei comitati per Leonardo, Raffaello e Dante. Sarebbe un buon punto di partenza per definire con precisione le manifestazioni canoviane in tutto il mondo, in vista del 2022. Sono in rapporti stretti anche con la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, che sarebbero una rappresentanza notevole in questo percorso”.
Una mostra su Ebe dopo il restauro
Il primo appuntamento snocciolato dal Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno e dai Musei Civici di Bassano del Grappa è una mostra che avrà come protagonista l'affascinante gesso di Ebe.
La scultura, danneggiata nel bombardamento del 1945, è stata sottoposta a un restauro, presentato lo scorso 19 ottobre, che dovrebbe concludersi a marzo 2021, grazie alle nuove tecnologie di scansione 3D. L'intervento, seguito da Mario Guderzo, consulente a Bassano del Grappa per le celebrazioni canoviane, è reso possibile grazie al sostegno del Rotary Club Bassano del Grappa, in collaborazione con il Rotary Club Asolo e Pedemontana del Grappa.
Il progetto troverà compimento, nel marzo del 2021, con l’inaugurazione di una mostra e la presentazione al pubblico di un catalogo che documenterà tutte le fasi di scansione e restauro del modello in gesso di Ebe, scultura che, al termine dei lavori, troverà nuovamente posto all’interno del salone dedicato ad Antonio Canova nel Museo Civico di Bassano del Grappa.
Di Ebe Canova realizzò quattro varianti in marmo, basandosi su due diversi modelli in gesso. La prima è oggi visibile alla Nationalgalerie di Berlino, la seconda, ultimata nel 1805, si trova invece all’Hermitage. Entrambe queste sculture si basano su un unico modello in gesso che sappiamo essere stato ultimato nel 1796. Questa prima versione ottenne fin da subito un grande successo, ma alche alcune critiche. Molti giudicarono il viso troppo poco espressivo, mentre la nuvola alla base venne percepita di gusto eccessivamente barocco.
Queste considerazioni spinsero Canova a eseguire un altro gesso per Ebe (oggi a Possagno), dal quale vennero realizzati i due marmi successivi: il terzo e il quarto appunto. In questa seconda versione, dove è possibile apprezzare una maggiore espressività del viso, alla nuvola venne sostituito un più classico ceppo d’albero.
La terza versione realizzata, quindi, per John Campbell Lord Cawdor tra il 1808 e il 1814 si trova oggi nel castello di Chatsworth, mentre l’ultima fu eseguita nel 1817 per Veronica Guarini di Forlì, e nella pinacoteca civica della città romagnola è ancora oggi.
Antonio Canova, Ebe, 1800 – 1805. marmo e bronzo dorato, 161 x 49 x 53,5. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage, Photograph © The State Hermitage Museum, 2019
Il restauro attuato dai Musei Civici di Bassano riguarderà pertanto il gesso conservato a Possagno, nel quale Ebe, la coppiera degli dei, è immortalata mentre si posa in punta di piedi, lo sguardo fisso in avanti, la pelle diafana, la bocca leggermente socchiusa, un sorriso appena percettibile disegnato sulle labbra, il volto levigato con estrema perizia.
“La mostra che metteremo in piano - spiega Mario Guderzo, consulente per le celebrazioni canoviane - avrà il contributo delle quattro realtà museali unite a livello internazionale nel nome di Canova e che hanno accettato di partecipare a questa iniziativa esaltante. Canova non appartiene a Possagno, ma al mondo intero, e al mondo merita di essere restituito”.
Entro il 2022 la digitalizzazione dell’epistolario di Canova
Un’altra anticipazione snocciolata oggi nel corso della conferenza stampa riguarda l'avvio da parte della Biblioteca Civica di Bassano del Grappa all'ambizioso progetto di digitalizzazione dell’intero fondo di documenti manoscritti di Antonio
Canova, della loro metadatazione e pubblicazione on line, con l'obiettivo di creare un archivio digitale che ne permetta la valorizzazione e ne possa consentire la fruizione da parte di studiosi e cittadini interessati.
La Biblioteca di Bassano conserva infatti la più grande raccolta al mondo di documenti manoscritti del celebre scultore di Possagno, composta dal suo epistolario di oltre 6mila lettere, dai quaderni di appunti e da altri scritti.
La raccolta rientra nella donazione di mons. Sartori Canova, assieme agli album dei disegni,
alla racconta di incisioni in volume e a gran parte della biblioteca personale dell’artista per la
parte di “belle arti”.
L’obiettivo del Museo è anche quello di favorire l’accessibilità museale, integrando la piattaforma Canova Experience - lanciata nel 2018 grazie alla collaborazione con Asolana Group - ad nuova app audioguida e al sito web, permettendo a tutti di accedere al patrimonio storico e culturale custodito a Possagno, così da far diventare questo museo, un museo del
mondo e nel mondo.
Antonio Canova, Nudo stante di schiena con un braccio proteso e schizzi di nudo a matita, datato “19 luglio 807”. Inchiostro seppia e matita su carta, 505 x 340 mm. Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio, D2 48.766
Nella primavera 2021 una mostra per Paolina Borghese fresca di restauro
Un’altra mostra, in programma probabilmente nella prossima primavera, e che introdurrà le celebrazioni del 2022, riguarderà Paolina Borghese, le scultura che qualche mese fa era stata danneggiata, perdendo tre dita del piede, da un turista distratto in visita alla Gypsotheca.
“La mostra che partirà l’anno prossimo - anticipa Moira Mascotto, direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova - ci permetterà di seguire il percorso storico-artistico dell’opera, dalla realizzazione del gesso al trasporto a Posssagno, fino al suo danneggiamento durante la Prima guerra mondiale, per poi dare spazio al restauro integrativo del 2003 e all’incidente del 2020. L’esposizione sarà anche un’occasione per effettuare alcune riflessioni sul mondo del restauro e per sensibilizzare il pubblico alla tutela del patrimonio”.
Antonio Canova, Paolina Borghese come Venere vincitrice (© Courtesy Fondazione Canova)
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Al momento bisognerà accontentarsi di qualche “assaggio” visto che il programma di attività e iniziative che da Bassano e Possagno si estenderanno a diverse città italiane, e non solo, è ancora in fase di definizione, anche se un calendario potrebbe già essere condiviso con l'inizio dell’anno nuovo.
Un comitato nazionale per Canova
L’idea ipotizzata dai due Enti con il rispettivo Comitato di Studi è quella di costituire un gruppo di lavoro: un Comitato organizzatore per attivare lo scambio di informazioni e l’organizzazione delle attività proposte dai due soggetti in
occasione delle celebrazioni (restauri, mostre, convegni).
“In tempi come questi - ha spiegato Vittorio Sgarbi, presidente di Fondazione Canova onlus - è ancora faticoso riuscire a capire cosa mettere in atto, così come fare previsioni sulle attività delle singole città. La programmazione è ancora in fieri. Ma quello che possiamo ipotizzare è l’idea di un comitato nazionale per Canova, accanto al trittico dei comitati per Leonardo, Raffaello e Dante. Sarebbe un buon punto di partenza per definire con precisione le manifestazioni canoviane in tutto il mondo, in vista del 2022. Sono in rapporti stretti anche con la direttrice dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, che sarebbero una rappresentanza notevole in questo percorso”.
Una mostra su Ebe dopo il restauro
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La scultura, danneggiata nel bombardamento del 1945, è stata sottoposta a un restauro, presentato lo scorso 19 ottobre, che dovrebbe concludersi a marzo 2021, grazie alle nuove tecnologie di scansione 3D. L'intervento, seguito da Mario Guderzo, consulente a Bassano del Grappa per le celebrazioni canoviane, è reso possibile grazie al sostegno del Rotary Club Bassano del Grappa, in collaborazione con il Rotary Club Asolo e Pedemontana del Grappa.
Il progetto troverà compimento, nel marzo del 2021, con l’inaugurazione di una mostra e la presentazione al pubblico di un catalogo che documenterà tutte le fasi di scansione e restauro del modello in gesso di Ebe, scultura che, al termine dei lavori, troverà nuovamente posto all’interno del salone dedicato ad Antonio Canova nel Museo Civico di Bassano del Grappa.
Di Ebe Canova realizzò quattro varianti in marmo, basandosi su due diversi modelli in gesso. La prima è oggi visibile alla Nationalgalerie di Berlino, la seconda, ultimata nel 1805, si trova invece all’Hermitage. Entrambe queste sculture si basano su un unico modello in gesso che sappiamo essere stato ultimato nel 1796. Questa prima versione ottenne fin da subito un grande successo, ma alche alcune critiche. Molti giudicarono il viso troppo poco espressivo, mentre la nuvola alla base venne percepita di gusto eccessivamente barocco.
Queste considerazioni spinsero Canova a eseguire un altro gesso per Ebe (oggi a Possagno), dal quale vennero realizzati i due marmi successivi: il terzo e il quarto appunto. In questa seconda versione, dove è possibile apprezzare una maggiore espressività del viso, alla nuvola venne sostituito un più classico ceppo d’albero.
La terza versione realizzata, quindi, per John Campbell Lord Cawdor tra il 1808 e il 1814 si trova oggi nel castello di Chatsworth, mentre l’ultima fu eseguita nel 1817 per Veronica Guarini di Forlì, e nella pinacoteca civica della città romagnola è ancora oggi.
Antonio Canova, Ebe, 1800 – 1805. marmo e bronzo dorato, 161 x 49 x 53,5. San Pietroburgo, Museo Statale Ermitage, Photograph © The State Hermitage Museum, 2019
Il restauro attuato dai Musei Civici di Bassano riguarderà pertanto il gesso conservato a Possagno, nel quale Ebe, la coppiera degli dei, è immortalata mentre si posa in punta di piedi, lo sguardo fisso in avanti, la pelle diafana, la bocca leggermente socchiusa, un sorriso appena percettibile disegnato sulle labbra, il volto levigato con estrema perizia.
“La mostra che metteremo in piano - spiega Mario Guderzo, consulente per le celebrazioni canoviane - avrà il contributo delle quattro realtà museali unite a livello internazionale nel nome di Canova e che hanno accettato di partecipare a questa iniziativa esaltante. Canova non appartiene a Possagno, ma al mondo intero, e al mondo merita di essere restituito”.
Entro il 2022 la digitalizzazione dell’epistolario di Canova
Un’altra anticipazione snocciolata oggi nel corso della conferenza stampa riguarda l'avvio da parte della Biblioteca Civica di Bassano del Grappa all'ambizioso progetto di digitalizzazione dell’intero fondo di documenti manoscritti di Antonio
Canova, della loro metadatazione e pubblicazione on line, con l'obiettivo di creare un archivio digitale che ne permetta la valorizzazione e ne possa consentire la fruizione da parte di studiosi e cittadini interessati.
La Biblioteca di Bassano conserva infatti la più grande raccolta al mondo di documenti manoscritti del celebre scultore di Possagno, composta dal suo epistolario di oltre 6mila lettere, dai quaderni di appunti e da altri scritti.
La raccolta rientra nella donazione di mons. Sartori Canova, assieme agli album dei disegni,
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mondo e nel mondo.
Antonio Canova, Nudo stante di schiena con un braccio proteso e schizzi di nudo a matita, datato “19 luglio 807”. Inchiostro seppia e matita su carta, 505 x 340 mm. Bassano del Grappa, Museo-Biblioteca-Archivio, D2 48.766
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“La mostra che partirà l’anno prossimo - anticipa Moira Mascotto, direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova - ci permetterà di seguire il percorso storico-artistico dell’opera, dalla realizzazione del gesso al trasporto a Posssagno, fino al suo danneggiamento durante la Prima guerra mondiale, per poi dare spazio al restauro integrativo del 2003 e all’incidente del 2020. L’esposizione sarà anche un’occasione per effettuare alcune riflessioni sul mondo del restauro e per sensibilizzare il pubblico alla tutela del patrimonio”.
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