Gallerie degli Uffizi

Gallerie degli Uffizi, Corridoio Est, Firenze | Foto: T photography / Shutterstock.com

 

INDIRIZZO: Firenze, Piazzale degli Uffizi 6

EMAIL: infouffizi@beniculturali.it

TELEFONO: +39 055 294883

APERTURA: Da martedì a domenica: ore 8:15 - 18:50 (la vendita dei biglietti termina alle 18.15) | Chiuso lunedì

COSTO: Alta stagione dal 1/03 al 31/10
Intero € 20 | Ridotto € 2

Bassa stagione dal 01/11 al 28/02
Intero € 12 | Ridotto € 2

SITO WEB: https://www.uffizi.it

TRASPORTI: Autobus: C3 (fermata Ponte Vecchio), D (fermata Ponte Vecchio), C1 (fermata Galleria degli Uffizi)

DESCRIZIONE: È uno dei musei più famosi del mondo per le sue straordinarie collezioni di dipinti e di statue antiche. Le sue raccolte di dipinti del Trecento e del Rinascimento contengono alcuni capolavori assoluti dell'arte di tutti i tempi. Basta ricordare i nomi di Giotto, Simone Martini, Piero della Francesca, Beato Angelico, Filippo Lippi, Botticelli, Mantegna, Correggio, Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio.
Importanti sono anche le raccolte di pittori tedeschi, olandesi e fiamminghi. Tra questi: Dürer, Rembrandt, Rubens.

La Galleria è situata all'ultimo piano del grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari come sede dei principali uffici amministrativi dello stato toscano. Fu realizzata per volontà del granduca Francesco I e arricchita grazie al contributo di numerosi componenti della famiglia Medici, appassionati collezionisti di dipinti, sculture e oggetti d'arte. Fu riordinata e ampliata sotto la dinastia dei Lorena, succeduti ai Medici, e in seguito dallo Stato italiano.

Nel complesso vasariano sono ospitate altre importanti raccolte: la Collezione Contini Bonacossi e il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Corridoio Vasariano: un corridoio sospeso realizzato dal Vasari nel 1565, collega l'edificio degli Uffizi con Palazzo Vecchio e con Palazzo Pitti. Vi sono esposte importanti raccolte di dipinti del Seicento e la collezione degli Autoritratti.

DA SAPERE: Con l’estinzione dei Medici le collezioni corsero il rischio di essere disperse per sempre. Si deve ad Anna Maria Luisa, l’ultima discendente, il famoso accordo, noto come “patto di famiglia”, che vincolò per sempre Firenze ai suoi capolavori. Nel 1737 cedette le raccolte ai Lorena a condizione che non fossero alienate, precluse al pubblico godimento e trasferite in altri luoghi. Solo Napoleone e Hitler cercarono di violare l’accordo ma, fortunatamente, senza riuscirci.
Terminato il celebre Tondo conservato agli Uffizi, Michelangelo inviò un garzone dal committente, il ricco banchiere Agnolo Doni, per riscuotere la somma di 70 ducati. L’uomo, abituato a trattare con i soldi, cercò uno sconto, rifiutandosi sul momento di pagare tanto cara una semplice pittura e offrì 40 ducati. Michelangelo, allora, raddoppiò il prezzo. Al banchiere non restò altro che saldare il conto.

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